Raoul Bova è Don Massimo: «Sono stato me stesso come avevo promesso a Terence Hill»

«Ho ricercato quella spiritualità di cui ora più che mai si sente il bisogno»

Raoul Bova è Don Massimo: «Sono stato me stesso come avevo promesso a Terence Hill»

Dopo il definitivo passaggio di testimone tra Don Matteo e Don Massimo, Raoul Bova torna a parlare del suo ruolo nella storica fiction di Rai1, giunta alla tredicesima edizione.

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«Nell’interpretare Don Massimo sono stato me stesso, come avevo promesso a Terence quando ho accettato la parte, e ho ricercato quella spiritualità di cui ora più che mai si sente il bisogno» ha raccontato l'attore in un'intervista a Chi, svelando di avere fatto di tutto per conoscerlo di persona prima di decidere di vestire i panni di Don Massimo.

«È uno che quando arriva a Spoleto è ancora alla ricerca di tutte quelle cose che Don Matteo già sapeva: il perdono, la necessità di non giudicare – ha spiegato a Tv Sorrisi e Canzoni Raoul Bova a proposito del suo personaggio –.

In alcuni casi vorrebbe reagire ma sa che non può farlo perché è un prete. Inoltre arriva in un’altra parrocchia dove c’era un parroco amato e la gente non lo accoglie bene, per questo chiede spesso consiglio al suo vescovo (interpretato da Giancarlo Magalli)». Prima di aggiungere a Chi: «È un prete che ha voglia di stare tra la gente e sporcarsi le mani». Proprio come Don Matteo e forse è proprio questo il segreto di questa fiction che da vent'anni continua a fare breccia nel cuore del pubblico.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2022, 21:46
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