Trent’anni senza Falcone e Borsellino. Tutti ricordiamo dove eravamo quando quel 23 maggio del 1992 l’allora cronista Andrea Vianello, attuale direttore di Radio1 e Giornale radio, diede per primo in Rai la notizia della strage di Capaci. Come sempre accade nei grandi momenti scatta il flash che poi finisce nella home dei ricordi. «Sì, ma il nostro compito – spiega il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – è raccontare quel momento a tutti quelli che non c’erano. Soprattutto ai nostri giovani che hanno bisogno di essere educati alla legalità che resta il perno della nostra scuola».
Per il trentennale delle stragi la Rai ha compiuto uno sforzo enorme ribaltando i palinsesti. Dai tiggì e gr in onda da Palermo (il Tg2 di Gennaro Sangiuliano, coadiuvato da Francesco Vitale, trasmetterà dalla stanza del sindaco Leoluca Orlando), al racconto con fiction e documentari. «In questo periodo di disinformazione e propaganda – spiega il presidente Marinella Soldi – il servizio pubblico deve fornire gli strumenti per conoscere il presente spiegando il passato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Maggio 2022, 08:45
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