Gianni Minà, addio al giornalista che raccontò i grandi. La camera ardente domani (mercoledì) in Campidoglio

In tv è stato tra i fondatori dell'Altra Domenica con Maurizio Barendson e Renzo Arbore

Gianni Minà, addio al giornalista che raccontò i grandi. La camera ardente domani (mercoledi) in Campidoglio

di Marco Castoro

Cassius Clay, Diego Maradona, Fidel Castro: capitoli memorabili quelli scritti da Gianni Minà che ci lascia interviste indimenticabili a grandi personaggi dello sport ma anche tante riflessioni sulle lotte e il riscatto dell’America Latina all’epoca delle dittature militari. Nel 1987 Minà ha intervistato per 16 ore Fidel Castro in uno storico documentario e nel 2007, per la serie di documentari “Cuban memories”, è stato premiato alla carriera al Festival di Berlino con il Berlinale Kamera, il riconoscimento più prestigioso al mondo per i documentari. La sua serie su Diego Armando Maradona (10 dvd) ha venduto un milione e trecentomila copie, record nel mercato italiano. E perfino la più grande di tutti gli ha concesso l’onore di scrivere la prefazione del libro “Il mio Alì”. «Sua Maestà Cassius Clay era un gioiello. Lui non faceva a cazzotti. Lui esprimeva il massimo dello splendore, della poesia, della nobiltà». Questi versi appartengono a Mina, la voce più bella e famosa d’Italia, che per chi non lo sapesse è una grande esperta di boxe. Da Mina a Minà il passo è breve. Gianni Minà è l’autore del libro “Il mio Alì”.

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La carriera

 

Nato a Torino il 17 maggio del 1938 Gianni Minà lascia veramente un vuoto incolmabile nel giornalismo non solo italiano. Ha realizzato centinaia di reportage per la Rai, ha girato film documentari su Che Guevara, il subcomandante Marcos, e i già citati Diego Armando Maradona, Muhammad Ali, Fidel Castro.

Ha seguito otto mondiali di calcio, sette olimpiadi e decine sfide mondiali di pugilato. In tv ha realizzato servizi speciali per programmi cult come Dribbling, Odeon Tutto quanto fa spettacolo, Gulliver. È stato tra i fondatori dell'Altra Domenica con Maurizio Barendson e Renzo Arbore. Ha ricevuto dalle mani del presidente Sandro Pertini nel 1981 il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell'anno. Ma Gianni Minà non è stato solo un grande giornalista sportivo e narratore del suo amato Sud America, ma anche un attento e profondo conoscitore del jazz. Ha seguito con attenzione personaggi con la maiuscola, da Pietro Mennea a Tommie Smith, da Lee Evans a Marco Pantani, da Roberto Baggio ad Alberto Tomba. E per dirla come Maradona con la scomparsa di Minà se ne va un uomo “che non sarà mai un uomo comune”.

 

La camera ardente mercoledì in Campidoglio

 La camera ardente del giornalista, scrittore e conduttore televisivo Gianni Minà sarà allestita domani, mercoledì 29 marzo, in Campidoglio nella Sala della Protomoteca, con l'apertura dalle ore 10 alle ore 19. Lo fa sapere Roma Capitale aggiungendo che è raccomandato l'utilizzo della mascherina Ffp2. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Marzo 2023, 12:44
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