Lino Guanciale è Pietro in 'Noi': «This Is Us diventa italiano. E io sono un papà a tempo pieno»

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di Michela Greco

«Un racconto inclusivo e il più onesto possibile, per riconoscersi come italiani, non solo come spettatori». Lino Guanciale sintetizza così il mood di “Noi”, adattamento italiano diretto da Luca Ribuoli della serie cult statunitense “This Is Us”, in arrivo da domenica in sei prime serate su Rai1. Operazione ambiziosa e rischiosa, viste le folte schiere di fan del family drama originale, che si snoda attraverso 4 decenni, con continui salti temporali, esplorando strazi e sentimenti della famiglia Pearson: un lui e una lei molto innamorati e i loro tre gemelli. Difficilissimo reggere il confronto con una serie così amata, e in modo così emotivo (da consumo compulsivo di fazzoletti, insomma).


«Da che mondo e mondo si fanno versioni diverse delle stesse storie, importiamo ed esportiamo racconti da sempre, e allora perché non farlo anche con un nuovo classico della serialità televisiva mondiale come This Is Us? Quando inizio un progetto mi sento sempre inadeguato, il rischio c’è sempre, quindi a questo punto non fa differenza», confessa Guanciale, che si è preso uno dei compiti più ardui: vestire i panni italiani di Jack Pearson, l’amatissimo papà dei “fantastici tre”, interpretato nella versione americana da Milo Ventimiglia. «Ciò che mi ha conquisto di Jack, e quindi del mio Pietro, è la capacità di donarsi totalmente a un progetto, anche se questo significa stravolgere la propria vita. È bello riconoscersi in quella purezza di intenti».


Nel ruolo della moglie Rebecca c’è Aurora Ruffino, mentre a incarnare i tre figli sono Dario Aita (l’attore Claudio, omologo di Kevin), Claudia Marsicano (la sorella con problemi di peso Caterina, Kate nell’originale) e Livio Kone (il fratello adottivo nero, Randall nella versione Usa). «È stato un viaggio pazzesco – esclama Ruffino, in una conferenza stampa anch’essa emotiva, con molte lacrimucce – Coprivamo un arco temporale di circa 40 anni e io dovevo essere Rebecca a 20, 30, 40 e 60 anni: un’occasione unica per conoscere i personaggi a 360°, con le loro evoluzioni e i cambi di priorità e prospettive».

 


«Nel giro di una giornata di set – aggiunge ridendo Guanciale – mi ritrovavo a cambiare pannolini, portare i bimbi alle elementari e ad affrontare crisi adolescenziali.

In pratica venivo abitato dallo spirito genitoriale». Con l’obiettivo preciso di schivare retorica e sentimentalismi, questo “Noi” (che condensa 18 episodi in 12) resta fedele all’originale, pur con le necessarie “italianizzazioni” – «Ci sono 40 anni di storia nostrana sullo sfondo», sottolinea il produttore Riccardo Tozzi – forse smussando un po’ l’idealizzazione della coppia dei genitori della versione Usa. «Cosa penso della famiglia? – conclude Guanciale – Che non te ne liberi mai, nel bene e nel male, sta a te decidere come viverla. Ne siamo tutti drammaticamente o dolcemente prigionieri».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Marzo 2022, 15:26
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