Narcos: Messico nella realtà: da Kiki Camarena a Felix Gallardo, le facce dei (veri) protagonisti

Narcos: Messico nella realtà: da Kiki Camarena a Felix Gallardo, le facce dei (veri) protagonisti

di Domenico Zurlo
Da pochi giorni su Netflix è arrivata Narcos: Mexico, la quarta stagione della serie tv che racconta il narcotraffico e che sbarca appunto in Messico dopo aver raccontato la parabola in Colombia di Pablo Escobar (nelle prime due stagioni) e quella dei padrini di Cali (nella terza). Questi ultimi e lo stesso Escobar appaiono anche in questa nuova stagione, per la gioia dei milioni di appassionati "Narcos addicted".

Il pezzotto, il decoder pirata (da 12 euro al mese) per vedere le paytv. «Si rischia il carcere»

Con un cast radicalmente e completamente rinnovato, la serie racconta la tragica storia di Kiki Camarena (interpretato da Michael Pena), l'agente della DEA che lottava contro il traffico di droga in Messico e che venne barbaramente ucciso nel 1985: «il nostro Gesù Cristo», come lo definiva l'agente Javier Pena (interpretato dall'attore, già visto in Game of Thrones, Pedro Pascal) in una delle prime puntate di Narcos, colui che contribuì suo malgrado, col suo sacrificio, a rendere 'intoccabili' gli agenti americani sul suolo straniero da quel momento in poi.

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La storia di Camarena ha come sfondo l'ascesa al potere di Felix Gallardo (nella serie interpretato da un bravissimo Diego Luna), il primo padrino messicano, colui che riunì tutte le organizzazioni criminali sotto un unico cartello: prima per trafficare marijuana, poi per aprire i confini messicani degli Stati Uniti ai cartelli colombiani che volevano vendere la loro cocaina in America. Affari da miliardi di euro, che ingrossavano le tasche di narcotrafficanti, poliziotti, servizi segreti e politici del Paese: la serie descrive la realtà dell'epoca, una realtà profondamente contaminata dalla corruzione e in cui nemmeno gli americani avevano potere, con la loro lotta al narcotraffico mutilata da burocrazia e sabotaggi continui da parte delle corrotte autorità locali.


Nella foto: il vero Enrique "Kiki" Camarena

NELLA REALTÀ Gallardo fece uccidere l'agente Camarena perché aveva avuto un ruolo decisivo nel blitz del novembre 1984 che aveva smantellato i campi di marijuana a El Bufalo, quello che fu definito il più grande sequestro di droga della storia: coltivazioni che fruttavano diversi miliardi di euro l'anno furono distrutti grazie al lavoro della DEA a Guadalajara, lavoro per cui Kiki pagò con la vita. Gallardo fu arrestato nel 1989 e condannato a 40 anni di carcere: attualmente è in prigione senza la possibilità di avere contatti con l'esterno, particolare che ha messo fine per sempre alla sua carriera criminale.


Michael Pena nei panni di Kiki Camarena

La sua eredità non è andata perduta: dopo il suo arresto infatti l'organizzazione si è divisa in cartelli, uniti ma autonomi tra di loro, da quello di Sinaloa (il più grande) a quelli di Juarez, Tijuana, Sonora e del Golfo. Ognuno di questi cartelli è gestito da una famiglia, e negli ultimi anni la guerra per il controllo del territorio e del narcotraffico ha fatto centinaia di vittime. Prima di Gallardo però - come racconta anche Narcos: Mexico a finire in carcere erano stati Rafael Caro Quintero e 'Don Neto', alias Ernesto Fonseca Carrillo, che avevano contribuito a fondare l'organizzazione.


Rafael Caro Quintero, Felix Gallardo e Don Neto in una scena di Narcos

I PERSONAGGI DI NARCOS: MEXICO NELLA VITA REALE

MIGUEL FELIX GALLARDO




ERNESTO FONSECA CARRILLO (DON NETO)



RAFAEL CARO QUINTERO



AMADO CARRILLO FUENTES



I FRATELLI ARELLANO FELIX


Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Novembre 2018, 14:38
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