Maurizio Costanzo, l'eredità a chi va? Patrimonio diviso tra Maria De Filippi e i tre figli: dalle ville dell'Argentario ai diritti d'autore

C'è un coniuge, Maria De Filippi, e tre figli: Saverio, Camilla e Gabriele. L'ultimo adottato nel 2002 dalla coppia

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di Redazione web

Maurizio Costanzo, a chi va l'eredità dopo la sua morte? E quali differenze ci sono tra i figli naturali e quelli adottati? La legge dispone norme precise in materia di successione. E, anche in caso di presenza di un testamento, non si può togliere agli eredi legittimi una parte minima di eredità: che gli spetta per legge. In questo caso c'è un coniuge, Maria De Filippi, e tre figli: Saverio, Camilla e Gabriele. L'ultimo adottato nel 2002 dalla coppia. Oltre agli appartamenti a Roma e le villa all'Argentario, secondo quanto ricostruito da Il Messaggero, ci sono i diritti sulla proprietà intellettuale. Costanzo è stato infatti anche autore di sceneggiature, come il capolavoro di Ettore Scola "Una giornata particolare" ed è autore della canzone "Se telefonando" resa immortale dalla voce di Mina. Anche queste proprietà rientrano nella lista dei beni che vanno agli eredi.

La villa all'Argentario

Villa Sadula, all’Argentario, l’aveva comprata insieme alla moglie Maria De Filippi, chiamata unendo le iniziali dei nomi dei loro cani, un pastore tedesco, un bracco, un bassotto, come ha raccontato La Repubblica. «Un posto magnifico, tanto che per averlo sempre davanti agli occhi, nel bagno del mio ufficio di Roma ho fatto mettere una grande fotografia che mi raffigura proprio davanti a quella scrivania».

 

Gli appartamenti a Roma

Costanzo possedeva a Roma, insieme alla moglie Maria De Filippi, due appartamenti nel quartiere Prati. Per anni il giornalista ha vissuto in un attico in Via Carlo Poma.

La casa in campagna

A soli 40 chilometri da Villa Sadula, Costanzo ha un’altra proprietà in Località Poderi di Sotto, che dovrebbe essere divisa tra i figli Saverio e Camilla. Sempre nel Grossetano Costanzo ha anche diversi terreni di proprietà. Il giornalista aveva una casa anche vicino alle Terme di Saturnia.

Le quote di legittima in caso di testamento

Se è presente un testamento, la legge riserva in ogni caso una quota di eredità al coniuge e ai figli.

Una parte che non può essere "toccata" (come disposto dall'art. 549 cod. civ) che si chiama "quota di legittima". Quanto è? L’ammontare è la parte che non va nella porzione disponibile. Come si calcola? Si procede alla cd. riunione fittizia, rispettando rigorosamente il seguente calcolo (art. 556 cod. civ.): si prendono in considerazione tutti i beni che appartenevano al defunto al tempo della morte; si detraggono i debiti del defunto; si aggiunge il valore dei beni donati dal defunto finché era in vita; sul totale così formato si calcola la quota di cui il defunto poteva disporre (porzione disponibile).

Ai figli, quindi, se sono più di due sarà riservato 2/3 del patrimonio ereditario (da dividersi in parti uguali fra loro), se non c’è coniuge. Mentre 1/4 andrà al coniuge se oltre ci sono due figli o più (ai quali andrà 1/2 del patrimonio ereditario, da ripartirsi equamente).

E se manca il testamento?

Se Maurizio Costanzo non ha disposto nulla riguardo i suoi averi, oppure nel caso in cui il testamento fosse nullo, allora entra in campo la successione legittima. Di cosa si tratta? Non è altro che l'insieme di norme previste dal legislatore per regolare l'eredità. Se il defunto, come in questo caso, lascia un coniuge e due o più figli, al primo spetta 1/3 dell’eredità, mentre ai discendenti i restanti 2/3, che saranno divisi equamente tra i figli.

Al figlio adottivo?

Con la Legge 10 dicembre 2012 n. 219 è cambiato tutto riguardo le norme che disciplinano la successione dei figli del defunto. Il nuovo principio è quello della piena uguaglianza fra figli legittimi e figli naturali. Se ai figli legittimi erano già equiparati (ai sensi dell’art. 567 cod. civ.) i figli adottati e i figli legittimati, ossia nati fuori dal matrimonio da due persone unitesi poi in matrimonio, ora la nuova legge ha abrogato lo strumento della legittimazione dei figli naturali. E con l’entrata in vigore del D.Lgs. 154/2013, in materia di filiazione, è venuto definitivamente meno ogni genere di distinzione tra figlio legittimo, legittimato o naturale. Anche gli adottivi, quindi, avranno lo stesso trattamento.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Marzo 2023, 10:21
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