Massimo Lopez: «Inventai "una telefonata allunga la vita". Che spot, la gente mi fermava per strada»

Massimo Lopez: «Inventai "una telefonata allunga la vita". Che spot, la gente mi fermava per strada»

di Valeria Arnaldi
Massimo Lopez, attore di teatro (dal 4 novembre in scena Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show): cosa ricorda di quello spot-cult Una telefonata allunga la vita?
«È stata unica. La scelsi perché potevo mettere mano al testo e giocarci. Era girata come un film».
Fu popolarissimo...
«La campagna è stata premiata nei festival internazionali. Anche Spielberg la apprezzò. Molti amici venivano ad assistere quando giravamo.

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Cosa faceva?
«Ero un condannato a morte ma chiesi di fare una telefonata. Ovviamente non finivo mai di parlare. La gente mi fermava per strada e mi chiedeva come si sarebbe conclusa la serie. Il fortino del set piaceva così tanto che potevamo pure aprire lì un ristorante».
Non c'è stato più nulla di simile?
«No, quella pubblicità non reclamizzava un prodotto, ma l'uso del telefono. É stata l'unica che ho fatto, il mio volto è rimasto legato a quell'immagine».
Che rapporto ha con il telefono?
«Molto vivo. Può davvero salvare la vita in alcuni casi. Pensando alla telefonata a voce, provo qualsiasi nostalgia. Si comunica più con i messaggi. Paradossalmente abbiamo più mezzi per comunicare ma ci parliamo meno».
Lei è a teatro anche per comunicare con il pubblico?
«Sì, lo spettacolo è sold out e nasce dalla mai perduta empatia con Tullio Solenghi. Oggi siamo sempre riparati da schermi, respirare l'aria del palcoscenico è fondamentale».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Ottobre 2019, 08:55
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