Coronavirus, lo sfogo di Massimo Giletti sui tanti anziani morti soli: «In questo vuoto penso a mio padre»

Coronavirus, lo sfogo di Massimo Giletti sui tanti anziani morti soli: «In questo vuoto penso a mio padre»

di Silvia Natella
Massimo Giletti continua ad andare in onda con "Non è l'Arena" in uno studio senza pubblico e dando la priorità all'informazione sul Coronavirus. Ieri sera ha iniziato la trasmissione con un monologo in cui ha sottolineato uno degli aspetti più strazianti di questa situazione. In un lungo sfogo ha manifestato il dolore per tutte quelle vittime che sono morte sole, lontano dai propri cari, senza una carezza o un abbraccio. E il pensiero è andato anche a suo padre, che fortunatamente se n'è andato avendo la sua famiglia accanto.

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«Lavorare nel nulla non è facile», inizia così lo sfogo del conduttore di La 7 che avverte la mancanza del pubblico e il calore delle persone. «Questo vuoto, questo silenzio, questo nulla che ci circonda, mi ha fatto venire in mente una riflessione particolare. Io ho perso mio padre il 3 gennaio e probabilmente se non lo avessi perso non direi queste cose. Ho avuto la fortuna di potergli stare vicino fino all'ultimo, era in terapia intensiva dove magari adesso ci sono persone in condizioni disperate, ho avuto la fortuna di abbracciarlo, baciarlo, ho potuto fargli capire che ero lì e in questo momento penso a chi questo privilegio, che fino all'altro giorno appariva normale, non ce l'ha».

Il padre del conduttore, Emilio Giletti, è scomparso lo scorso 3 gennaio all'età di 90 anni ed è stato un noto imprenditore nella zona del biellese, proprietario dell'azienda di famiglia, la Giletti S.p.a., tra le principali produttrici di filati al mondo. 
E poi il ricordo di tanti anziani che non ce l'hanno fatta e non hanno potuto avere neanche il conforto dei loro cari: «Penso a storie di persone che dopo decenni di matrimonio insieme se ne sono andate insieme uno a poche ore di distanza dall'altra. Quando sento la protezione civile dare il numero dei decessi, ricordo che di là ci sono sempre persone».

Infine, il riferimento alle parole del premier britannico e l'attacco ai tagli nella sanità: «Boris Johnson pensa che siano vecchi, ma io continuo a pensare siano persone. Parlo di persone che hanno costruito questo Paese, che grazie alla loro pensione hanno spesso contribuito a tenerlo in piedi, aiutando i propri nipoti. Quello che voglio dire è che se forse in questi anni si fosse investito di più in sanità, avremmo potuto salvare queste molte di queste persone.


 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Marzo 2020, 10:26
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