Il gol (annullato per fuorigioco, ma mai chiarito) di Maurizio Turone alla Juventus, che consegnò ai bianconeri lo scudetto nel 1981 proprio a discapito della Roma, è entrato nell'immaginario collettivo fino a diventare, oltre 40 anni dopo, un docu-film. 'Er gol de Turone era bono', diretto da Francesco Miccichè e Lorenzo Rossi Espagnet, sarà infatti presentato alla prossima Festa del Cinema di Roma. Tra gli ospiti, potrebbe esserci anche Marco Conidi, cantautore e tifoso romanista, una delle voci che fanno più emozionare il pubblico giallorosso nei pre-partita allo stadio Olimpico.
Marco Conidi, il gol di Turone ha segnato l’immaginario di tutti, non solo dei tifosi romanisti. Che ricordo ha di quel giorno?
«Ero piccolo, ma ricordo molto bene. Era un altro calcio, con le partite seguite in diretta in radio e poi in tv con 90° Minuto. La Juventus rappresentava il potere a cui uno, in qualche modo, si ribellava, mentre la Roma stava diventando una grande squadra, scomoda a certi poteri che pendevano dalla parte dei bianconeri. Per noi bambini il senso di ingiustizia e smarrimento fu molto forte, ma rafforzò anche l’amore viscerale per la Roma, che non vince spesso ma quando ci riesce, lo fa sempre in modo più bello».
Il gol di Turone ha segnato l’inizio di una rivalità che ha caratterizzato gli anni ’80. Chi tifa Roma ed è cresciuto in quel decennio vede come rivale più la Juventus che la Lazio: dipende anche da quell’episodio?
«Il derby è una rivalità più folcloristica, se vogliamo.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Ottobre 2022, 05:30
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