Malattia di Lyme, cos'è e come si trasmette: l'hanno avuta anche Avril Lavigne e Victoria Cabello

Malattia di Lyme, cos'è e come si trasmette: l'hanno avuta anche Avril Lavigne e Victoria Cabello
Malattia di Lyme, che cos'è e come si trasmette? Justin Bieber, popstar canadese, ha rivelato in un post su Instagram di avere la malattia di Lyme, spiegando il suo 'momento difficile'. Questa patologia è provocata dalla Borrelia, un batterio diffuso e pericoloso per gli adulti e per i bambini. Trasmessa all'uomo dalla zecca detta 'dei boschi' o 'della pecora' (l'Ixodes ricinus, che attacca anche caprioli, cani e altri mammiferi), l'infezione è caratterizzata da un eritema migrante, che si allarga intorno al morso fino a raggiungere i 50 centimetri di diametro e compare dopo un periodo di incubazione da 5 a 30 giorni.

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Justin Bieber non è il primo vip a soffrire di questa infezione: in passato ci sono passati anche la collega Avril Lavigne, la modella Bella Hadid e la conduttrice italiana Victoria Cabello, che tempo fa raccontò di non aver potuto lavorare per tantissimo tempo perché spossata e priva di energie. La Lavigne raccontò tutto in una trasmissione televisiva, rivelando come i medici le avessero prima diagnosticato per errore una depressione, per poi capire solo successivamente quale fosse davvero il problema.


SECONDA SOLO ALLA MALARIA La borreliosi di Lyme deve il nome all'omonima cittadina americana in cui fu descritto il primo caso nel 1975. La malattia è oggi la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da un vettore diffusa nelle zone geografiche temperate ed è seconda, per numero di casi, solo alla malaria fra le malattie che richiedono un vettore artropode per la diffusione. Il batterio Borrelia burgdorferi sensu striato è presente in Europa ed è l'unico agente di infezione nel Nord America, il Borrelia afzelii e il Borrelia garinii sono invece presenti in Europa, Asia e Africa. 

Secondo gli esperti di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) «su questa malattia c'è poca informazione e spesso la diagnosi rischia di arrivare in ritardo». «Quando la malattia viene riconosciuta nella fase iniziale guarisce quasi sempre con una terapia a base di antibiotico specifico. Se cronicizzata però può portare complicazioni a carico della cute, le articolazioni, l'apparato nervoso e più raramente, cuore e sistema immunitario», spiegano gli esperti dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Trieste.
E aggiungono: «Non pochi, soprattutto tra i bambini, sono gli episodi di paralisi facciale». 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Gennaio 2020, 12:53
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