Maccio Capatonda: «Con me la vita è tutta un film»

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di Claudio Fabretti
ROMA - «The Generi? Una serie del genere non si era mai vista». Gioca con le parole Marcello Macchia, alias Maccio Capatonda, nei panni di un nuovo stravagante personaggio: Gianfelice Spagnagatti, protagonista di un’odissea surreale tra i generi cinematografici, dal western al fantasy, dall’horror alla commedia sexy. Otto puntate, in onda su Now Tv e Sky on demand.
 


Chi è Spagnagatti?
«È uno che sta sempre a casa, comodo sul suo divano, a fare recensioni di film per giornali improbabili tipo Cinemino amico mio e Tuttocane. Non si mette mai in gioco, felice di restare nella sua comfort zone, finché un giorno la vita non lo mette di fronte a una magia: diventare protagonista dei film che guarda».
Come cambierà la sua vita?
«A ogni episodio dovrà superare una prova, vincendo così le sue paure, i suoi blocchi psicologici. Quelli che oggi abbiamo un po’ tutti noi».
Ci sono anche degli ospiti a sorpresa, tipo Alvaro Vitali...
«Sì, lui interpreta Pierino nell’episodio della commedia sexy. In pratica è nel ruolo di se stesso».
In quale episodio si è divertito di più?
«Quello sui supereroi, gli Avanzers. Una squadra di disagiati: dovevano essere dotati di super-poteri per un esperimento genetico fatto su bambini degli anni 80 dalla Regione Lazio, ma i soldi sono finiti e così sono rimasti dimezzati».
In che modo?
«C’è uno che si può teletrasportare, ma solo fino a Bitonto, un altro che ha solo un braccio invisibile...».
Il genere preferito di Maccio Capatonda, invece, qual è?
«Direi l’horror. Mi attira fin da quando, a sei anni, sono stato traumatizzato da Profondo rosso di Dario Argento. Nella serie, però, ho pescato soprattutto dai luoghi comuni di saghe americane tipo Venerdì 13 e La Casa».
È stato tra i primi a mischiare web e tv, un ibrido oggi molto in voga. Com’è nata l’idea?
«È successo per caso. Facevo i miei primi sketch per Mai dire Gol e molti finivano su YouTube, che era nato proprio in quel momento. Ho visto che la cosa poteva funzionare e ho iniziato a lavorare anche per il web. Così mi sono ritrovato a essere il primo...».
Oggi, però, si passa più tempo sul web che alla tv...
«Il web è un pozzo senza fondo, ci si può trovare tutto. La tv generalista fatica a stare al passo. Per questo sono andato su Sky!».
Tornerà anche al cinema, dopo “Omicidio all’italiana”?
«Mi piacerebbe proprio fare uno spin-off sull’episodio dei supereroi. Oppure un film horror, magari con elementi comici. In Italia non se ne vedono molti».
E da attore con chi le piacerebbe lavorare?
«Ciprì e Maresco e Garrone sono i miei idoli in Italia. E poi Robert Zemeckis, il regista di Ritorno al futuro».
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Giugno 2018, 15:03
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