Lillo, il suo Posaman conquista Lol: «Il mio supereroe? ispirato alla mia passione per i fumetti. Ma Elio stava per farmi crollare»

Lillo, il suo Posaman conquista Lol: «Nasce dalla mia passione per i fumetti. Ma Elio stava per farmi crollare»

di Marco Esposito

Non fa parte di un palinsesto di nessuna tv generalista e non ha un orario di messa in onda predefinito, eppure è la trasmissione dell'anno. Stiamo parlando di Lol Chi ride è fuori, il programma comico trasmesso su Amazon Prime Video. Dieci comici chiusi in un teatro per sei ore, con una sola regola: non ridere. Ce ne è uno che più degli altri ha strappato lacrime (dovute alle risate) e applausi: Lillo Petrolo. 


Lillo, ma se lo aspettava il successo di Lol?
«Guardi, a me un po’ ha sconvolto. Ho capito che il programma era esploso dopo tre ore che era sulla piattaforma. È stato un successo immediato, ma non me lo aspettavo in queste dimensioni. Facendolo però avevo avuto la percezione che fosse divertente perché il primo a divertirsi ero io».


Siete stati una boccata d’aria fresca in un momento particolare
«Sono felice soprattutto di questo. Una soddisfazione pazzesca».


Qual è il motivo del successo di Lol?
«È montato benissimo e ha un cast azzeccato. Ma il vero motivo è un altro».


Quale?
«Lol somiglia molto al puro cazzeggio tra amici. Una cosa che manca a tutti noi da oltre un anno. Questa è stata la vera forza del programma, riportarci a qualcosa che ci manca da tempo». 


Qual è il collega che l’ha messa più in difficoltà, quello che ha rischiato di farla ridere?
«Un po’ tutti. Ciro in un paio di occasioni. Caterina Guzzanti è irresistibile. Michela Giraud se ne usciva con cose assolutamente fuori registro. Ma se devo fare un nome faccio quello di Elio. Quando ha ballato il Tip Tap stavo per mollare, ho quasi detto “Ora rido e sticazzi se esco”». 


Qualcuno ha chiesto la Var per un’ammonizione?
«No, nessuno.

Il regolamento era molto minuzioso. Prevedeva che non si dovesse ridere nemmeno alle proprie gag. Io stesso ho preso un cartellino giallo perché per gusto della gag, non ho resistito a farla bene e ho riso».


Posaman. Come nasce? Lo amano tutti
«Io amo i fumetti, io e Greg ci siamo conosciuti grazie a questa passione comune. Inoltre sono fissato con i supereroi, colleziono cose al riguardo. Posaman nasce a Lol. I supereroi hanno bisogno di una narrazione, ma a me serviva qualcosa di immediato. E lui è immediato. Ho inventato Posaman per motivi tattici»

Posaman non ha fatto "vittime" però

«No, ma è servito per lavorare ai fianchi gli avversari, per farli cadere in seguito»


Parteciperebbe alla seconda edizione?
«Impossibile. I game show devono cambiare cast. Se mi chiedessero di entrare come arma per far ridere, lo farei. E potrebbe anche succedere».


Chi vedrebbe bene a Lol?
«Dei comici “cazzegioni”. Nel gruppo potrebbe funzionare anche quello che sta sempre in disparte. Tutti possono essere adatti, l'importante è mescolare bene il cast». 


Un nome secco?
«Teo Mammucari sarebbe pericoloso. Ti improvvisa cose assurde». 

Quanti chilometri ha fatto durante la trasmissione Frank Matano
«Noi ci conosciamo bene. Lui era nervosissimo perché è uno che ride subito»

Una curisiosità per i suoi fan: quanto Lillo vedremo nelle prossime due puntate«Non posso dire niente. Non so neanche come hanno montato le puntate in realtà, ma chissà potrei anche aver vinto. È importante che la curiosità rimanga viva». 


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Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Aprile 2021, 08:42
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