Lidia Schillaci: «Dopo il trionfo come Lady Gaga, sarò Tale e quale a me stessa»
di Totò Rizzo
Una mega-gavetta, insomma.
«Sì, ho imparato da ogni esperienza. E in tempi di musicisti e cantanti spesso improvvisati, questo mi fa sentire abbastanza sicura».
Anche sotto le mentite spoglie delle star alle quali presta voce e corpo in “Tale e quale”?
«Certo che sì: essere uscita fuori da questo programma attraverso le loro canzoni e le loro interpretazioni mi riempie d’orgoglio».
Come le hanno detto i giudici, ora sarebbe forse il momento di essere tale e quale a se stessa…
«Dopo quasi 18 anni di lavoro “dietro le quinte”, non è così semplice. Intanto perché il mondo della musica e il mercato discografico hanno subìto una rivoluzione: i talent, il digitale… C’è però un progettino assolutamente personale a cui sto lavorando».
Goggi, Panariello e Salemme si sperticano in lodi per lei.
«Sono lusingata. Sono tutti e tre puntuali nei giudizi. E un complimento della Goggi, artista a 360 gradi, per me vale doppio».
La musica è stata anche una medicina nella sua vita, segnata dall’abbandono di suo padre quando lei e i suoi fratelli eravate bambini.
«La musica può essere un rifugio ma pure una via di salvezza, è lenitiva, curativa. Certi dolori non si superano ma la musica aiuta a trasformarli in energie positive, in creatività. E ora che dopo tanto tempo quei rapporti si sono a fatica ricomposti, posso dire che per me è stata di grande aiuto».
I suoi miti?
«Trasversalissimi, dal pop al rock: Mozart e Michael Jackson, la Fitzgerald e i Queen, Sinatra e Gaga, Brian McKnight fino ai più giovani trapper».
A Sanremo, tale e quale a se stessa: magari ci fa un pensierino…
«Perché no? Il festival sarebbe un bel sogno, un bell’inizio, anche a 35 anni».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Ottobre 2019, 08:26
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