L’a.d. Salini sta per congedarsi dalla Rai. Che cosa accadrà ancora non è chiaro. Se ci penserà il presidente Draghi con un sostituto di sua fiducia (un manager ex Banca d’Italia), o il ritorno di Raffaele Agrusti come amministratore delegato affiancato da due direttori generali interni all'azienda. Ovviamente si rinnova anche il cda e solo allora comincerà il valzer dei direttori di rete. Ma nella squadra di Salini ci sono dirigenti che hanno la scadenza del mandato a settembre e che dovrebbero lasciare Viale Mazzini assieme a Salini. Ma come la casistica Rai ci insegna, a ogni giro di valzer chi entra in azienda difficilmente poi esce. E i dipendenti hanno raggiunto un numero da capogiro varcando e superando la soglia delle 13 mila unità.
Gli incarichi ai collaboratori di Salini sono finiti in un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai. «Vorrei avere chiarimenti immediati sulle indiscrezioni che danno uno stretto collaboratore dell'a.d. Salini, Marcello Giannotti, in procinto di ricoprire incarichi in azienda e nello specifico nel progetto Rai Corporate», ha interrogato la commissione Maurizio Gasparri di Forza Italia, aggiungendo che «sarebbe una scelta inaccettabile quella di mantenere in Rai una persona legata a Salini dopo che lo stesso avrà lasciato l'azienda, come accadrà a breve.
«Una modalità francamente intollerabile – ha aggiunto il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, esponente della commissione Vigilanza Rai - che denota ancora una volta l'urgenza di una riforma profonda della struttura della Rai. Italia Viva ha presentato un disegno di legge che serve appunto per evitare che il potente di turno possa fare man bassa del servizio televisivo pubblico, danneggiando la qualità dell'informazione prima di tutto, ma anche l'impianto complessivo gestionale dell'azienda e la sua performance».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Maggio 2021, 21:54
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