Giancarlo Magalli, il linfoma di Hodgkin: «Mi restavano due mesi se non mi fossi curato»

Il conduttore a "Oggi è un altro giorno": «La loro vicinanza è stata fondamentale»

Giancarlo Magalli e il linfoma di Hodgkin: «Alle mie figlie dissero che mi restavano 2 mesi se non mi fossi curato»

Giancarlo Magalli torna a parlare della malattia in tv. Il popolare conduttore è stato ospite di "Oggi è un altro giorno", su Rai1, dove ha raccontato la sua battaglia con il linfoma di Hodgkin. A cominciare dalla diagnosi: «I medici dissero che se non mi fossi curato immediatamente in due mesi me ne sarei andato - ha rivelato Magalli -. A me per fortuna hanno detto una mezza verità, ovvero che era curabile, solo le mie figlie sapevano tutto. Ed è stato meglio così».

Giancarlo Magalli, come sta dopo il tumore

Il primo campanello d'allarme è suonato l'anno scorso, dopo la partecipazione al "Cantante Mascherato": «Pensavamo avremmo fatto solo tre puntate - ha ricordato Magalli - invece siamo arrivati fino alla finale. È stato impegnativo: le prove, le canzoni da imparare… Alla fine c'era una stanchezza anomala che mi ha portato a indagare».

Fondamentali per il suo percorso di guarigione sono state le due figlie, Manuela e Michela, che non hanno lasciato solo il papà nemmeno per un momento, soprattutto nelle prime fasi della terapia: «La loro vicinanza è stata fondamentale, ma quello che mi ha sorpreso è stata anche quella delle mie ex mogli e dei mariti. Con loro sono rimasto in ottimi rapporti, anche se ho due divorzi alle spalle evidentemente ho seminato bene».

Magalli ha aggiunto: «Quando succedono queste cose scopri dei rapporti che non pensavi fossero così profondi».

 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Marzo 2023, 18:06
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