Marco Giallini, il ritorno di Rocco Schiavone: «Un duro dal cuore d'oro come me»

Marco Giallini, il ritorno di Rocco Schiavone: «Un duro dal cuore d'oro come me»

di Donatella Aragozzini
Cinico, scontroso, perennemente in bilico tra legale e illegale. Eppure Rocco Schiavone, il vicequestore romano trapiantato ad Aosta, protagonista dell’omonima fiction ispirata ai gialli di Antonio Manzini e interpretato da Marco Giallini, due anni fa ha letteralmente conquistato il pubblico televisivo, arrivando a toccare il 15% di share e quasi 3.800.000 telespettatori su Rai2. Un successo che la tv di Stato spera ora di bissare con i nuovi 4 episodi, in onda da stasera in prima serata sempre sulla seconda rete Rai.

In questa nuova stagione il personaggio cambierà?
«No, è sempre quello, un po’ nero, pieno di roba. Nel primo episodio però c’è molta più Roma, Schiavione viene interrogato da suoi superiori e piano piano i suoi ricordi diventano film, racconta quando la moglie era viva e si scoprono cose che nella prima stagione erano ermetiche. Insomma tutti i nodi vengono al pettine. Ma il personaggio è quello, si farà solo un po’ meno canne».
A proposito, il consumo di spinelli ha scatenato due anni fa parecchie polemiche: alcuni senatori chiesero perfino il blocco della messa in onda.
«Mi pare inutile come discorso, oggi le canne vengono pure usate come cosa terapeutica. E poi, se io in una fiction vedo che in una Questura, su 100 poliziotti, nessuno fuma, beh spengo la tv, non può essere!».
Quanto ha in comune con Schiavone?
«Mi somiglia caratterialmente, ha il mio stesso retaggio, le stesse vicissitudini perché anche io ho perso mia moglie, usiamo lo stesso linguaggio».
Anche lei, sotto la corazza, ha un cuore d’oro?
«Sì, ho cresciuto due ragazzini da solo, insieme al fratello di mia moglie e alla moglie, e ora siamo una cosa sola. Ne avrei fatti una quindicina, di figli, se me ne fosse stata data la possibilità».
Ci sarà una terza stagione?
«Siamo appena alla seconda, che dobbiamo già smettere? Ci saranno altri quattro episodi, tratti da due romanzi e due racconti».
Cosa le ha dato il personaggio di Schiavone?
«Sicuramente una grandissima popolarità, anche chi mi conosceva così così o non mi conosceva proprio ora sa chi sono, quando esco di casa mi devo nascondere!».
Ora sta girando un film con Mastandrea.
«Sì, Domani è un altro giorno, in cui interpretiamo due amici e il mio personaggio sta molto male e deve trovare una sistemazione al suo cane prima della fine prematura. È un bel film, dove si ride anche abbastanza».
Mentre a gennaio uscirà “Non ci resta che il crimine” di Massimiliano Bruno.
«Finalmente Bruno ha fatto un bel film! (ride) C’è molta musica, è un viaggio nel tempo negli anni 70, con Gassman, Gianmarco Tognazzi e Edoardo Leo».
Prossimi progetti?
«Sarò nel nuovo film di Ivano Di Matteo, ma non posso aggiungere altro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Ottobre 2018, 08:59
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