Fialdini: «Mi sdoppio tra Rai1 e Rai3 ma sogno di fare il Dopofestival»

Fialdini: «Mi sdoppio tra Rai1 e Rai3 ma sogno di fare il Dopofestival»

di Marco Castoro

Francesca Fialdini, che cosa si prova a essere la più bella in video di Rai1?

«Non lo sapevo. Se qualcuno lo pensa mi fa piacere. Anzi, che si dica! Così aumenta l’autostima».

È in formissima? È a dieta, va in palestra?

«Grazie. Vorrei che qualcuno che conosco bene ascoltasse queste parole. Non faccio mai palestra. Sono piuttosto pigra. Non sto a dieta. E se mi vedono più magra è perché, forse, invecchiando consumo più energie. È cambiato qualcosa nel mio metabolismo dai tempi di Unomattina. Ho cominciato a consumare moltissimo. Il rapporto sveglia-sonno è cambiato. Diciamo che Unomattina mi ha segnato».

Troppo stress?

«Io amo dormire la mattina. E la sveglia suonava alle 4 e un quarto. Ma mi piaceva così tanto, seppure fisicamente fosse distruttivo rimanevo impegnata con la testa per tutta la giornata».

Meglio condurre Unomattina o la Vita in diretta?

Non ci sono paragoni. Unomattina molto di più».

Domenica riparte “Da noi a ruota libera”, nel programma c’è più spensieratezza o più riflessione su temi importanti?

«Aiuta passare da una parte all’altra. Si cambia colore. Ci piace sintonizzarci con il clima che c’è fuori».

Una scelta o dipende dall’ospite?

«Dall’attualità. Non raccontiamo favole. Dedicare lo spazio come un intermezzo tra leggerezza e le storie da raccontare».

“Fame d’amore” su Rai3 invece come si affronta?

«Un lavoro costante di tutto l’anno che richiede molto studio perché parlare di psicologia, psicoterapia e di questioni mentali richiede una preparazione specifica. Lavorare con persone qualificate alla ricerca di reinserire i ragazzi in difficoltà».

Quando il servizio pubblico è ben fatto…

«In “Fame d’amore” c’è informazione ma anche giornalismo. Con l’esigenza di far parlare questi ragazzi con quello che gli passa per la mente. Che può essere anche incomprensibile ma tocca tutti. C’è un aumento del 40% dei disturbi tra i giovani, dai tentati suicidi all’incapacità di parlare. Per noi è un faro acceso sull’attualità».

Le altre conduttrici di Rai1 sono solo colleghe o tra loro ci sono amiche con cui aprirsi e confrontarsi?

«Alcune le conosco.

Con la Rafanelli sono in sintonia. Ottimo l’esperimento che ha fatto con Sex. Brava perché ha osato. È simile a me, non ci sono barriere, siamo semplici, sobrie e autoironiche, non ci mettiamo mai su un piedistallo. Con le altre non ci siamo mai frequentate. Tra i colleghi io mi intendo molto con Matano. Mi è dispiaciuto molto quando la Balivo è andata via. E sono contenta che sia tornata anche la Isoardi. Trovavo un’ingiustizia che non ci fosse più in Rai».

Qual è il sogno nel cassetto di Francesca? Condurre in prima serata, magari il Festival di Sanremo, diventare mamma o cos’altro?

«Sanremo? A me manca il Dopofestival. Era così divertente. Se dovessi esprimere un desiderio direi che mi piacerebbe presentare il Dopofestival di Sanremo. E divertirmi molto a prendere in giro quello che è il rito per eccellenza da un punto di vista televisivo».

Il grande amore della sua vita l’ha trovato?

«Quando si vive in amore si pensa sempre che sia l’amore della vita. Sennò non sarebbe un sentimento forte. Diventare mamma e avere una famiglia? Non è così vicina. Quando sembra a portata di mano ci sono dinamiche di allontanamento. C’è il lavoro. E come accade per tutte le donne è sempre difficile coniugare lavoro e famiglia».

Se avesse una bacchetta magica…

«Adesso? Partirei per un lungo viaggio. Perché stanno per iniziare tutti i miei programmi. Un momento magico che canterei con la canzone “Prima di partire per un lungo viaggio” del grande Vasco Rossi e Irene Grandi».

È questa la canzone a cui è più legata?

«Sono sentimentalista. Tiro fuori Lucio Battisti. “Per te che di mattina già prepari il tuo caffè… Anche per te…” ».

Quindi ci vediamo a Sanremo?

«Ahahaha... Lasciamo il palco a Carlo Conti che per me è il numero uno, ad Amadeus, a Mara. Io mi prenderei il palchetto del Dopofestival. Perché dal palchetto si possono dire cose che dal palco non si possono dire».


Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Settembre 2022, 17:56
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