​Francesca Fagnani la "belva": «Sono prepotente, non solo in amore. Il mio carattere? Eredità di mia madre»

Francesca Fagnani la "belva": «Sono prepotente, non solo in amore. Il mio carattere? Eredità di mia madre»

di Rita Vecchio

«L'Inferno, per quanto la compagnia sia allegra, mi pare troppo. Per il Paradiso non son degna. L'onestà intellettuale porterebbe a piazzarmi nel Purgatorio». Risponde divertita Francesca Fagnani per la quale tutto ha inizio - «Pensa te!» - con la filologia dantesca. Romana, classe 1978, nella vita privata compagna da dieci anni di Enrico Mentana. Il viaggio nel girone giornalisti comincia con un dottorato a New York che l'ha catapultata nell'attentato alle Torri Gemelle. «Ero dentro la notizia. Ho visto implodere la seconda torre. Mi presentai nella sede di Rai Corporation. L'attentato è stato un acceleratore emotivo e lavorativo». Oggi è la conduttrice del programma che ha ideato e scritto, Belve, sul Nove prima di traslocare in seconda serata su Rai2 da dove ripartirà il 1 novembre con tre appuntamenti settimanali.

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Così da Dante a Belve il passaggio è dovuto.
«Mica ci trovi le gatte morte all'Inferno».


Gatte morte, no. Ma belve, sì. Il Sommo Poeta incontra lonza, lupa e leone. Lei quali ostacoli ha incontrato?
«Nessuno (ride, ndr)».


A rispondere così, sò boni tutti, ribatterebbe Fagnani.
«Dichiarare di essere stata ostacolata sarebbe ingeneroso. C'è competizione e la credibilità va conquistata. Ho avuto due maestri del giornalismo tv che mi hanno messo un mestiere nelle mani: Giovanni Minoli e Michele Santoro».


Fortunata?
«Sì. Mi sono conquistata tutto centimetro per centimetro, gradualmente. In Rai ho iniziato sistemando cassette. Belve è arrivato dopo 20 anni di lavoro, nessuno me lo ha regalato. Documentari e cronaca, dalla criminalità organizzata al racconto delle piazze di spaccio di Roma e Napoli, passando per Seconda Linea (talk su Rai2, ndr), programma che hanno fatto bene a chiudere. Non rinnego nulla. La mia forza è stato il lavoro, senza cercare altri tipi di appoggi. È la via più lunga, ma è la più solida».


Una donna dell'universo dantesco in cui si identifica?
«O sono troppo dannate o troppo eteree per me. Mi appassiona l'amore struggente di Paolo e Francesca. È una figura carismatica, anche perché parla solo lei (ride, ndr). Lui, poveretto, viene trascinato».


A casa sua funziona pure così?
«Conoscendo me e Mentana, ciò è marcatamente smentito».


È una maratona a due?
«Ma quale maratona. Io parlerei di lavoro tutto il giorno, lui arriva a casa e stacca. Io guarderei solo programmi di informazione, lui film».


Si è detta gelosa e prepotente.
«Prepotente sempre (non solo in amore). Gelosa all'inizio, poi mi passa».


La belva è uomo o donna?
«Più donna. Ma gli uomini se ben pungolati tirano fuori aspetti originali. Alfonso Signorini è una delle belve che ho amato di più».


Perché?
«Per la libertà con cui ha raccontato. Ma anche Morgan. O Matteo Renzi, che se ne stava per andare: ha confessato di essere stato arrogante, di avere sbagliato a non dimettersi. Nelle interviste il contraddittorio non è un problema se è aperto e accogliente».


Chi sono le sue belve?
«Persone per cui nutro curiosità.

Se te la sai giocare, esce fuori un aspetto umano dove predomina, tra ombre e luci, l'effetto simpatia».


Elettra Lamborghini non fu dello stesso parere e ha vietato di mandare in onda l'intervista.
«Non ho capito perché. È stato un peccato per lei».


Il video di Ilary Blasi a Belve ha spopolato su TikTok. La prossima belva sarà Totti?
«No, non lo farei La baruffa era nell'aria e lei se l'è giocata bene».


Più di 50 ospiti: risposte che l'hanno messa in imbarazzo?
«Nessuna. Mi sono divertita pure con la pornostar Malena».


E quelle che l'hanno spiazzata?
«Tante. Il racconto dell'ex brigatista Adriana Faranda (coinvolta nel rapimento di Aldo Moro, ndr) o di Cristina Pinto (ex camorrista, non pentita ma dissociata, ndr), per esempio. Mi spiazza cercare di capire le scelte tragiche delle persone che hanno vissuto mondi lontani dal mio».


Nella nuova stagione ci saranno politici?
«Sì. Ma i nomi li decido dopo le elezioni».


Su Twitter li ha accusati di non interessarsi alla situazione delle carceri.
«Certo, non porta voti. Il carcere deve avere una funzione punitiva, ma le condizioni devono essere tali da far uscire i detenuti migliori di come sono entrati. Se non per umanità, per sicurezza personale. La sinistra potrebbe far proprio un tema che invece ignora. I radicali per fortuna ci sono, ma hanno poca forza».


Chi ammira in politica?
«Emma Bonino. Mai gregaria e cooptata. Ha lottato in prima fila, coerente con la sua storia».


Nel suo documentario, Agnese Borsellino le disse: «Di fronte al coraggio io mi inchino».

«Una donna dall'eleganza d'animo e nell'eloquio. Fu un'intervista inedita. Era il racconto su chi aveva sacrificato la vita per difendere il marito. Non c'è giustizia senza verità. Dopo 30 anni dalla strage, capisco la scelta dei familiari di Paolo Borsellino di non partecipare alle cerimonie pubbliche».


Tra i momenti brutti, ricorda la morte di sua madre.
«Perché c'è un prima. E c'è un dopo. La forza di carattere e la reattività sono l'eredità che mi ha lasciato».


Ha detto che si può vivere senza figli. È sempre della stessa idea?
«Faccio un programma per rivendicare la libertà femminile. I figli vanno fatti senza condizionamento sociale. Pregi per gli uomini, sono difetti per la donna. Come l'ambizione, il carrierismo e il gap salariale. È uno stato culturale arretrato. Nei centri antiviolenza ho conosciuto donne che hanno subito per anni perché prive di indipendenza economica. Non mi piace raccontare la donna come vittima. Ho chiamato il programma Belve proprio per dare voce al ruolo forte delle donne, che costruiscono il proprio futuro».


Domanda stile Fagnani: una belvata che ha fatto?
«Un po' mi pento, ma ancora oggi rido. Ho una sorella gemella che non mi somiglia. Avevo sparso voce che fosse stata adottata e un giorno chiesero ai miei genitori da quale paese provenisse. Sono stata ribaltata. Mi sento compiaciuta. Ero geniale, no? (ride, ndr)».


Sempre sicura di volersi piazzare nel Purgatorio?
«È una situazione comoda. Da lì poi si decide se salire all'etereo o scendere negli inferi. Ovviamente, sempre e solo con personalità».


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Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Dicembre 2022, 07:52
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