La favola di Flavia, Miss anti-bulimia: «Superato un incubo»

La favola di Miss Flavia: «Così ho sconfitto l'incubo bulimia»

di Sabrina Quartieri
Il suo monologo sulla bulimia lo aveva scritto qualche anno fa e voleva recitarlo in diretta su Rai 1 durante la Finale di Miss Italia 2019, se fosse arrivata alla prova talento. Ma la romana Flavia Natalini, 23enne Miss Lazio, è stata eliminata prima. Il suo scritto autobiografico doveva servire a raccontare alle giovani colpite dalla bulimia, come era riuscita a sconfiggerla. Con l’esperienza a Miss Italia, che si è conclusa il 6 settembre scorso, Flavia può finalmente dire, infatti, di essersi svegliata dal suo incubo peggiore.

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Nei momenti critici del concorso, tra esibizioni davanti ai giurati, passerelle calcate e incessanti prove, Miss Lazio non ha mai ceduto alla tentazione: «Mi abbuffavo per tranquillizzarmi, ma non correvo a vomitare. Il giorno della Finale, per calmarmi, ho preso una valeriana». La ragazza che ha gareggiato con il numero 14, è nata con i genitori che non stavano più insieme: «Mio padre ha lasciato mia madre quando ha saputo di essere incinta. Forse la sua rabbia, nella pancia, io un po’ l’ho accusata, anche se lei non mi ha fatto mai pesare nulla. Sono cresciuta non riuscendo a sentire l’amore di mio padre, c’era ma non era capace di tirarlo fuori. Ora però ci accettiamo per quello che siamo».

Flavia ha iniziato a vomitare 5 anni fa, dopo la morte di sua nonna, che amava profondamente: «Colmavo i miei vuoti con delle abbuffate e mi tranquillizzavo. Poi correvo a vomitare e, subito dopo, ero a pezzi. Ma non lo facevo per l’aspetto fisico. Mi scattava qualcosa nella testa e non riuscivo a fermarmi. Per la disperazione, sono arrivata anche a colpirmi da sola», aggiunge la miss. Il suo incubo è durato 4 anni, trascorsi senza forze, non uscendo di casa: «Mia madre era disperata. Mio padre era lontano». Poi, un bel giorno, qualcosa è cambiato: «Ho preso in mano la mia vita. Pur continuando ad abbuffarmi in alcuni momenti, mi assumevo la responsabilità di quello che avevo appena fatto e non andavo a vomitare. Così ne sono venuta fuori», spiega Flavia, che ha affrontato anche un percorso di terapia familiare e di psicoterapia: «Non bisogna avere paura o vergognarsi di andare dallo psicologo», continua la miss che oggi aiuta le sue coetanee a uscire dalla bulimia: «A chi non si piace, suggerisco di andare in palestra e di mangiare bene. A chi soffre interiormente, consiglio invece di non logorarsi. Perché facciamo male solo a noi stesse». Flavia ha voltato le spalle alla bulimia a marzo scorso: «Sono andata alle Maldive e nello Sri Lanka, ho vissuto giorni all’avventura e in alcuni casi mi sono dovuta procacciare del cibo da sola. Tutto questo mi ha aiutato, ma è stato fondamentale tornare a volermi bene, altrimenti - conclude Miss Lazio - non ce l’avrei mai fatta».

IL MONOLOGO

Ogni cellula obbedisce ai nostri pensieri.
Possiamo scegliere il nostro destino.
Ma a volte no. Entri in un tunnel senza luci.
Fatto di buio totale. Uno di quelli che sembrano infiniti.
Lo faccio o no?
La vita ti mette in continuazione alla prova.
E tu che ancora e ancora cedi.
Mi riempio quel vuoto che sento dentro.
Come?
Con l’unica cosa che mi tampona le ferite. La mia droga.
Sono tranquilla per qualche istante. Mi consolo con lei.
Sono in enfasi. Mi sento bene.
Ma tutto cambia nell’attimo in cui inizia la seconda parte del processo.
Non voglio più tutta quella merda dentro. Me ne libero.
Dolore. Frustrazione. Debolezza. Tristezza. Stanchezza.
Ora ci sono loro che continuano la mia giornata.
Questa vita mi distrugge. O forse sono io che la sto ammazzando.
Lei è straordinaria, io lo so. Ma a volte sembra cosi ingiusta.
Si cerca di essere forti davanti ad ogni ostacolo.
Ma a volte lo si è talmente tanto che ci si stanca.
Lo trovi inutile. E ti lasci andare.
Io nella mia merda. Come ogni essere umano nella sua!
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Settembre 2019, 08:25
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