Felix, la serie spagnola conquista il Festival della tv di Cannes: parla il protagonista Leonardo Sbaraglia

Felix, la serie spagnola conquista il Festival della tv di Cannes: parla il protagonista Leonardo Sbaraglia

di Alessandra De Tommasi
CANNES – La serie spagnola Felix ha conquistato la prima edizione del festival della tv di Cannes con una piccola grande rivoluzione. Mischiando una spy story alla comedy ha emozionato e divertito il pubblico in sala e la critica. In attesa del verdetto finale che decretera’ il vincitore, stasera, Leggo ha incontrato il protagonista Leonardo Sbaraglia, un imbranato cuore solitario - Felix, appunto - che si mette sulle tracce di un amore appena conosciuto eppure gia’ scomparso.



Al Cannes International Series Festival, che chiude oggi la stagione di debutto, il cast e il regista Cesc Gay hanno spiegato questo insolito racconto a puntate come un inedito intreccio di generi capace di entusiasmare e tenere col fiato sospeso allo stesso tempo. La donna misteriosa di cui Felix si invaghisce si chiama Julia e ad interpretarla ci pensa Mi Hoa Lee. L’attrice, che attualmente vive in Italia, ammette di non essere misteriosa neppure la meta’ del suo alter ego. ‘Preferisco non dire bugie – conferma sorridendo – e con chi amo non ho segreti anche se capisco la paura di Julia di amare e quindi la scelta di abbandonare Felix pur di proteggerlo’.

Assieme a loro sul pink carpet hanno sfilato star internazionali del calibro di Patrick Dempsey, Gael Garcia Bernal, Sandra Oh, Michael C. Hall e Michelle Dockery. Unico italiano in gara, invece, Il cacciatore, con Francesco Montanari.



Ecco, invece, cosa ci ha raccontato Leonardo Sbaraglia di questa esperienza/esperimento sulla Croisette.

Chi e’ Felix?
Un uomo vecchio stile, quasi una specie in via di estinzione, totalmente trasparente e capace di vedere il bello e il buono nel mondo. Se fosse stato un mio amico gli avrei consigliato di continuare a cercare la sua amata perche’ e’ ammirabile la purezza con cui si mette sulle sue tracce quando lei di punto in bianco scompare.

Cosa ha di speciale questo telefilm?
Il mondo ha bisogno di piu’ persone come Felix, che facciano delle pazzie per seguire i sentimenti. Oggi siamo talmente abituati al male che un tipo come lui ci spiazza. Ma vale la pena continuare a credere nel lato migliore dell’umanita’ e non concentrarci solo sulle brutture, altrimenti saremmo perduti.

Perche’ ha scelto questo progetto?
Appena il regista me lo ha proposto non ho saputo resistere ad un personaggio tanto naive eppure dotato di un umorismo nero. Credo inoltre che un progetto vada giudicato dal copione e non dalla lunghezza. Prendi The end of the f***ing world (la protagonista Jessica Barden e’ in giuria a Cannes Series, ndr), dura venti minuti eppure ha una complessita’ scioccante. Personalmente mi fido dell’istinto nella scelta delle sceneggiature e questa mi sembrava subito imperdibile.

Come affronta i serrati ritmi televisi?
Cerco di rimanere creativo ed entusiasta perche’ so che a volte posso diventare il mio peggior nemico. La mia arma segreta resta l’ironia. Solo cosi’ si stempera la tensione.

Un’ultima curiosita’. Come mai parla italiano?
Ho una nonna di Roma e una di Firenze, dove si trova parte della mia famiglia e sono molto legato alla vostra terra, dove spero di tornare presto. Speriamo...
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Aprile 2018, 14:09
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