Fedez, le reazioni della politica. Ostellari: «Legge scritta male». Salvini: «Prendiamo un caffè». Letta: «Dalla Rai adesso parole di scuse»

Fedez, le reazioni della politica. Ostellari: «Legge scritta male». Salvini: «Prendiamo un caffè». Letta: «Dalla Rai adesso parole di scuse»

Fedez ha scatenato un vero e proprio terremoto con il suo discorso di ieri sera sul palco del Concertone del Primo maggio. Dallo scontro con alcuni dirigenti Rai all'attacco di chi si oppone al DDL Zan, il cantante è stato capace di sollevare un polverone. Non mancano le polemiche, tra chi difende le sue parole e chi invece lo attacca.

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Fedez, la replica di Ostellari: «Dormo sereno»

Tra le prime reazioni c'è stata quella di Andrea Ostellari, che insieme al suo partito viene accusato di ostruzionismo nella discussione sul DDL Zan. Il senatore leghista è infatti presidente della commissione Giustizia, dove è stato calendarizzato il disegno di legge, ed ha trattenuto per sé il ruolo di relatore. Al discorso del cantante sul palco del Concertone, Ostellari ha risposto così: «Dorme sereno chi ha la coscienza a posto. Notte a tutti, anche a Fedez». Poi in tarda mattinata ha aggiunto: «Se la legge Zan è scritta male, è dovere del Parlamento riscriverla o cambiarla. Capisco che faccia comodo semplificare le cose, ma non stiamo assistendo ad uno scontro fra buoni e cattivi. Il disegno di legge Zan tratta questioni fondamentali: affettività, famiglia, libertà di espressione ed educazione».

Fedez, Salvini: «Prendiamoci un caffè»

Matteo Salvini, subito dopo il discorso di Fedez, ha replicato con un post sui social: «Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così».
Il leader della Lega, dopo aver spiegato le sue ragioni contro il DDL Zan, lancia poi un appello diretto a Fedez. «Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti. Il diritto alla vita ed all’amore sono sacri, non si discutono. Per me anche il diritto di un bimbo a nascere da una mamma e un papà è sacro, mentre il solo pensiero dell’utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fanno rabbrividire» - si legge ancora nel post di Matteo Salvini - «Così come, da padre, non condivido che a bimbi di 6 anni venga proposta in classe l’ideologia gender, o si vietino giochi, canti e favole perché offenderebbero qualcuno. Non scherziamo. Viva la Libertà, che non può imporre per legge di zittire o processare chi crede che la famiglia, come anche la Costituzione prevede, sia la cellula, il nucleo, il cuore, il passato, il presente e il futuro del mondo».

Fedez, Zan: «Grande coraggio»

«Il coraggio di Fedez al Concertone dà voce a tutte quelle persone che ancora subiscono violenze e discriminazioni per ciò che sono. Il Senato abbia lo stesso coraggio ad approvare subito una legge per cui l'Italia non può più attendere» - commenta Alessandro Zan, promotore della legge contro l'omotransfobia - «Ma Salvini quanto continuerà con fake news, con temi che nulla c’entrano con una legge contro i crimini d’odio? Smetta di insultare l’intelligenza degli italiani e abbia il coraggio di dire che è contrario a una legge che tutela la vita e la dignità delle persone».

Fedez, Raggi: «Un grande, ha ragione»

A difendere Fedez c'è Virginia Raggi. «Fedez è stato un grande e ha ragione» - il commento della sindaca di Roma - «Bisogna ripartire dal lavoro, dal sostegno a chi è rimasto indietro e dai diritti di tutti».

Fedez, Pillon: «Non ha capito la nostra battaglia»

«Ieri ero sfinito dopo aver fatto il papà a tempo pieno e sono crollato dal sonno. Stamattina ho ritrovato il telefono intasato di messaggi perché Fedez ha nuovamente attaccato me, i colleghi e la Lega usando il palco del 1° maggio e i soldi del canone RAI che tutti paghiamo per fare un comizio politico a senso unico, senza contraddittorio. Quando vorrà un confronto anzichè continuare coi soliloqui di parte e di partito, sa come trovarmi» - il post di Simone Pillon, senatore della Lega e promotore del Family Day - «Mi spiace solo che, pur essendo anche lui padre, non abbia ancora capito che la nostra battaglia non toglie dignità a nessuno ma garantisce a tutti i figli di poter saltare sul lettone con mamma e papà, senza essere comprati o cresciuti senza una madre per decisione altrui».
Il post di Pillon continua così: «Vogliamo fermare il DDL Zan per assicurare ai bambini la libertà di leggere le favole di Cenerentola e Biancaneve senza esser considerati omofobi, per evitare che le ragazze si trovino a competere nelle gare sportive con maschi sedicenti femmine e per fermare chi vuole iniettare Triptorelina o ormoni maschili nel corpo delle bambine.

Pazienza. Magari un giorno lo capirà. Pregherò volentieri anche per lui, e buona domenica a tutti. Non lasciamoci avvilire dagli attacchi e continuiamo a lavorare per il bene dei più piccoli!».

Fedez, Di Battista: «I dirigenti Rai devono saltare»

Netta la presa di posizione di Alessandro Di Battista. «Credo che i dirigenti Rai che hanno provato a censurare (senza neppur aver avuto il coraggio di assumersene le responsabilità) il discorso lineare ed onesto di Fedez debbano saltare. Punto» - afferma l'ex deputato del M5S - «La RAI è pagata con il denaro di tutti, il controllo politico della televisione pubblica deve finire. Fino a che non "salteranno" le teste di coloro che eseguono gli ordini di chi li ha piazzati lì infischiandosene del fatto che i loro reali datori di lavoro sono i cittadini e non i partiti (e questo discorso vale per tutti) l'Italia non sarà mai un paese libero».

Fedez, Jacopo Coghe: «Non può parlare senza contraddittorio»

Tra i 'bersagli' di Fedez c'è anche Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita e Famiglia. Che a caldo ha commentato così: «No, Fedez non può dire "il c***o che gli pare" in Rai. Non è il suo profilo Instagram. È la tv pubblica, pagata da tutti, e prevede pluralismo e contraddittorio. Cose da cui fuggi quando non hai argomenti».

Fedez, Zingaretti: «La legge Zan va approvata»

Le parole di Fedez sono state commentate anche dall'ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti. «Fedez ha citato frasi ed espressioni di alcuni politici della Lega. Forse ora se ne vergognano, ma certo la soluzione non può essere la censura di un artista» - scrive il presidente della Regione Lazio - «Ricordiamoci che ci sono esseri umani picchiati e offesi solo per quello che sono. Dovrebbe essere naturale approvare una legge che li tuteli. Questa è la legge Zan e va approvata».

Fedez, Fratoianni: «Semplice verità, inutile che la Lega si agiti»

A difendere il discorso di Fedez c'è anche Nicola Fratoianni. «Parole di una semplice verità, quelle di Fedez. Inutile che la Lega ora si agiti, fra di loro ci sono i campioni dell'omofobia e dell'odio» - il commento del leader di Sinistra Italiana - «C'è voluto il coraggio di un giovane artista per smontare la loro ipocrisia. Grazie Fedez».

Fedez, Boldrini: «Inaccettabile il tentativo di censura»

Laura Boldrini difende Fedez e attacca la Rai: «Inaccettabile il tentativo di censurare un artista che si sta spendendo per l'approvazione del DDL Zan. Il paese ha bisogno di questa legge ed ha bisogno di voci indipendenti pronte a battersi per la libertà di espressione e i diritti».

Fedez, Adinolfi: «Sta con la moda corrente»

A commentare il discorso di Fedez c'è anche Mario Adinolfi. Il leader del Popolo della Famiglia, infatti, ha criticato così il cantante: «Fedez è come quelli che tiravano i bulloni a Gaber, sta con la moda corrente, persino Salvini è intimidito e vuole offrirgli il caffè. Il tema della libertà in Rai va valutato su questo punto: il pezzo di Pio e Amedeo sarebbe stato mai mandato in onda?».

Fedez, Concia: «I politici di sinistra non esultino»

Una bordata arriva da Anna Paola Concia, da sempre attivista Lgbt e per una legislatura deputata del Pd: «I politici di sinistra non esultino alle parole di Fedez al Concertone, parole che non hanno mai avuto il coraggio di pronunciare. Grazie».

Fedez, Letta: «Grazie Fedez, dalla Rai ci aspettiamo le scuse»

«Ci aspettiamo parole chiare dalla Rai, di scuse e di chiarimento. Poi voglio ringraziare Fedez, le sue parole forti che condividiamo in pieno, rendono possibile rompere un taboo, cioè che non si può parlare di diritti perchè siamo in pandemia. Occuparsi di pandemia non vuol dire che non si possono fare battaglie per i diritti, ius soli, come ddl Zan». Così il leader del Pd, Enrico Letta ospite su Radio 24, al 'Caffe della Domenicà di Maria Latella. 


Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Maggio 2021, 13:50
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