Frizzi, la camera ardente. Più di diecimila persone hanno dato l'addio a Fabrizio. Oggi i funerali -Live Facebook

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ROMA - Più di diecimila persone da questa mattina hanno portato il proprio saluto a Fabrizio Frizzi nella sala degli Arazzi della sede Rai di viale Mazzini. Lo rende noto la Rai. La camera ardente è rimasta aperta al pubblico dalle 10 alle 19, un'ora in più rispetto al previsto, proprio per consentire l'ingresso ai tanti che si trovavano ancora in coda alle 18. I funerali di Fabrizio Frizzi, in programma mercoledì alle 12 nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo saranno trasmessi in diretta, su Rai1. La diretta sarà a cura del Tg1. 



Vincenzo in fila dalle sei del mattino





La chiusura della camera ardente di Fabrizio Frizzi a Viale Mazzini è stata posticipata alle 19 a causa del grande afflusso di gente che voleva dare l'ultimo saluto al presentatore. Si è parlato di un ritmo di 900 all'ora.
«Per un dolore così grande mancano le parole, così come mancherà lui. Ci sono personaggi insostituibili, che non hanno replicanti, Fabrizio era così. Era una bella persona, uno vero, uno di noi». Lo ha detto Franca Leosini, uscendo dalla camera ardente per Fabrizio Frizzi, allestita in Rai. «Fabrizio non si è mai messo sulle punte per raggiungersi - ha aggiunto- cosa che succede troppo spesso a chi non ha la sua sensibilità». 


 «Che brutta visita oggi, la prima volta che vengo a Viale Mazzini con il cuore rotto dal dolore», afferma Raffaella Carrà rivolgendosi ai giornalisti uscendo dalla camera ardente allestita per Fabrizio Frizzi a Viale Mazzini, sede della Rai. «Non ho grandi ricordi professionali con Fabrizio - ha proseguito - è venuto ospite molte volte, ci siamo visti anche al di fuori ma c'era un feeling particolare, un'ammirazione da parte mia e credo corrisposta anche da parte sua. È un modo di fare la televisione quello di Fabrizio che alcuni potrebbero chiamare buonista in realtà è una televisione elegante, rispettosa, affettuosa, sorridente. È una televisione che in realtà si sta spegnendo piano piano e Fabrizio era un pilastro di questo tipo di televisione. Ieri ho avuto un colpo al cuore perché purtroppo non sapevo la gravità della sua malattia in realtà ho scoperto che faceva uno sforzo bestiale perché non voleva lasciare un brutto ricordo di se. Fabrizio è stato un grande uomo, un gentiluomo ma soprattutto una persona perbene e che Dio lo abbia veramente in gloria».


Tra i volti noti in arrivo a viale Mazzini, dov'è allestita la Camera ardente per Fabrizio Frizzi c'è anche Gabriele Muccino accompagnato dal produttore Marco Berardi. Su di lui subito l'assalto di giornalisti e fotografi ma il regista dice: «Veramente sono qui per un'altra cosa».
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, si è messa in fila insieme alla gente comune per entrare alla camera ardente di Fabrizio Frizzi allestita alla Rai di viale Mazzini. «Frizzi di fatto era uno di noi, uno che entrava nelle case con il sorriso e diventava quasi di famiglia. Oggi è un grosso dolore per tutti», ha detto uscendo dalla camera ardente.


«Ho tanti ricordi, tanta malinconia, il suo sorriso la sua amicizia, la sua disponibilità. È andato via troppo presto, è andato via in maniera ingiusta, 60 anni sono pochi, la moglie giovane, la bambina. Abbiamo fatto tante performance insieme, tanti spettacoli, era un inno alla vita, alla gioia, era un personaggio da amare. La sua umanità si sente in tutto. Sembra sia mancato davvero un uomo di famiglia. Un professionista attaccato al suo lavoro, un uomo dalle buone maniere, un uomo del passato. Mi dispiace veramente». Così Pippo Baudo ai giornalisti uscendo dalla camera ardente. 



«Fabrizio è vivo, è stato un esempio, uno straordinario collega e amico. Un angelo che è volato via, era troppo buono per noi». Lo ha detto Alba Parietti uscendo dalla camera ardente per Fabrizio Frizzi alla Rai in viale Mazzini. Tra i volti noti arrivati da poco anche Elisa Isoardi, entrata con una rosa bianca in mano: «È molto difficile trovare le parole in questo momento, la sua scomparsa è un fulmine che ha toccato tutti».


«La potenza di Fabrizio era il suo sorriso. Noi i sorrisi li facciamo professionalmente, il suo invece era sincero, non solo per il pubblico a casa ma anche quando si incontrava. Era un invito all'amicizia, alla bontà, alla simpatia reciproca, alla stima con tutti. Perciò oggi il pubblico straordinariamente testimonia quella potenza, di una persona perbene, di un appassionato della vita e del suo lavoro». Lo ha detto Renzo Arbore uscendo dalla camera ardente. 
Poco fa l'incontro tra l'ex premier Paolo Gentiloni e la moglie di Frizzi, Carlotta Mantovan. Il politico ha confermato la stima nei confronti del conduttore.


«Con Frizzi una volta abbiamo litigato, perché il suo programma si era allungato troppo e la volta dopo siamo andati a mangiare la pizza della pace. Era impossibile litigare con lui, era un uomo adorabile». Lo ha detto l'ex direttore del Tg2, Clemente Mimun, uscendo dalla camera ardente per il conduttore allestita alla Rai di Viale Mazzini. Tra gli altri volti noti arrivati anche Amedeo Minghi, Federico Moccia, Neri Marcorè e Gigi Marzullo.



«Eravamo, tutte giovanissime delle ragazzine inesperte: Fabrizio si dimostrò di un garbo, ma anche di una professionalità straordinaria, facendoci capire - con grande pazienza e gentilezza allo stesso tempo - come comportarci in tv senza sembrare troppo impacciate o ridicole agli occhi del pubblico». Anna Valle aveva solo 19 anni quando fu incoronata Miss Italia nel 1995. A condurre quell'edizione c'era Fabrizio Frizzi e questo è il suo personale ricordo del presentatore romano scomparso ieri a 60 anni. «Aveva - prosegue l'attrice romana - una grande leggerezza, una grande umanità. È un peccato che se ne sia andato così presto. Anche mia madre è rimasta particolarmente addolorata dalla sua morte. Fu molto altruista con lei, quando durante miss Italia uno sponsor in quell'edizione prevedeva una sorta di duetto madre figlia, mamma che era completamente al di fuori di questo mondo non ne voleva sapere. Frizzi anche questa volta con pazienza si mise a sua disposizione per non farla sfigurare». 
Alla camera ardente anche Bruno Vespa, che ieri ha dedicato uno speciale di "Porta a Porta" sul conduttore. Dagli esordi fino al grande successo nella prima serata di Rai Uno, Bruno Vespa ha raccontato così la carriera di Fabrizio Frizzi. Durante la puntata anche le immagini dell'ultima intervista. 

 



"Se ne va un amico, un collega, una persona con la quale ho condiviso momenti bellissimi. Noi abbiamo la fortuna di fare un bel lavoro e quindi quando condividi delle cose, sono grazie a Dio cose belle. E quelle rimangono. Poi penso alla famiglia, alla moglie, alla bambina piccola e pensi a tante cose e che tutto è ingiusto. Penso anche alla sua forza di andare in trasmissione, l'affetto del pubblico che ho visto oggi, trovo che sia giusto perché era l'amico di tutti. E questo era Fabrizio, era buono. Che fosse bravo lo sapevamo tutti, ma era veramente buono». Così il conduttore televisivo Amadeus ai giornalisti uscendo dalla camera ardente di Fabrizio Frizzi allestita a Viale Mazzini.



Nel frattempo sono arrivati anche Luca Zingaretti, Veronica Pivetti, Massimo Giletti, Marisa Laurito, Roberto Giachetti, Carla Ruocco, Enrico Mentana, Walter Veltroni, Massimo Giannini ed Emanuela Aureli che ha detto: "Indimenticabile, semplice, sapeva contagiarci, era una persona grande, completo, garbato, unica. Il fratello che non ho mai avuto, assieme a Carlo. Insomma era vita. Sono vicina alla figlia e a Carlotta". 

"Fabrizio era un volto della nostra televisione, un volto Rai, si è sempre adattato e raramente si è impuntato. Era una persona straordinaria, la parte migliore di noi. Io in un certo senso lo invidio, molti hanno detto che era un talento generico e questo è stato il suo talento". Lo ha detto Enrico Brignano uscendo dalla camera ardente di Fabrizio Frizzi, morto ieri a Roma per un'emorragia celebrale. "Ricordo la puntata che poteva essere sospesa o rimandata di 'Scommettiamo che...?' quando ci fu l'attentato a Falcone - ha aggiunto - Lui non voleva andare in onda ma siccome in quel periodo non c'erano trasmissioni come 'Porta a Porta' che facevano questo tipo di dirette, toccava ad un uomo di intrattenimento andare per primo in casa degli italiani dopo quel fatto. Di quella cosa che ha raccontato tante volte, lui si è sempre macerato. Stiamo comunque parlando di un uomo che ha donato il midollo osseo ridando vita ad una ragazza. Era persona speciale, un amico. Il mio ricordo personale è di tanto tempo fa quando Fabrizio presentava 'Tandem' con Roberta Manfredi. Era la prima volta che entravo a viale Mazzini, telefonai a mia madre e dissi: 'Mamma sono davanti al cavallo'. Era il mio primo provino, prima qui e poi a via Teulada e trovai lui, che era quel ragazzotto buontempone dalla risata esplosiva, quasi incontrollabile. Rideva tante volte anche senza motivo e in quel momento non potevo immaginare che oggi l'avremmo pianto".



"Fabrizio a scuola era esattamente così come lo avete conosciuto, non era cambiato per niente". Lo hanno detto all'uscita dalla camera ardente i compagni di classe di Fabrizio Frizzi al liceo Calasanzio. La sua scuola oggi ha reso omaggio a Frizzianche con il gonfalone del collegio. 

"Oggi qui c'è tantissima gente a conferma che Fabrizio Frizzi era una bella persona, apprezzata per la sua umanità, la sua capacità professionale, per la sua gentilezza e cortesia, per la sua modestia. Un bellissimo esempio per la Rai, la televisione e per il Paese". Lo ha detto l'ex premier Paolo Gentiloni, uscendo dalla camera ardente.



"Fabrizio era qualcosa di più di un presentatore e di un conduttore televisivo, era diventato amico di tutti gli italiani". Lo ha detto Gianni Letta entrando alla camera ardente di Fabrizio Frizzi, il celebre presentatore morto ieri a Roma a 60 anni per una emorragia cerebrale. "La televisione lo aveva portato nelle case degli italiani e lui era stato accolto bene, con gioia - aggiunge Letta - era uno di famiglia. Io l'ho conosciuto da ragazzo, a 'Tandem', allora ero direttore del Tempo e lui mi guardava con un rispetto forse esagerato e questo la diceva già lunga su quale fosse il suo carattere e come intendesse fare televisione, non una televisione sguaiata ma composta e curata, educata ed educativa, sorridente ma che faceva anche riflettere. L'ho visto crescere, l'ho sempre seguito con amicizia e con affetto. Oggi quindi mi fa piacere dare pubblica testimonianza del dolore che è anche mio e di tanti italiani".



​"Fabrizio era educato, pieno di valori, era altruista. Le persone, davanti alle telecamere, sono gentili ma quando si spengono spesso non sono così cordiali. Fabrizio invece lo era, forse anche di più". Lo ha detto Max Giusti uscendo dalla camera ardente di Fabrizio Frizzi, morto ieri a 60 anni a Roma per un'emorragia celebrale. La fila è interminabile.



​Il ministro uscente Marianna Madia ha fatto la fila tra la gente comune per salutare Fabrizio Frizzi alla camera ardente allestita in viale Mazzini. All'uscita non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Sono arrivati anche Paola Perego, Emilio Carelli, Andy Luotto, Riccardo Rossi, e Stefano D'Orazio dei Pooh. 



È iniziato l'omaggio. È stata aperta puntualmente alle 10 la camera ardente di Fabrizio Frizzi, il celebre conduttore morto ieri a Roma a 60 anni per una emorragia cerebrale. A salutarlo, oltre alle centinaia si persone in coda da stamani, i fratelli Fiorello, Flavio Insinna, il direttore generale della Rai Mario Orfeo, Luca Cordero di Montezemolo, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il direttore di Repubblica Mario Calabresi e gli attori Alessandro Haber e Bianca Guaccero. Accanto al feretro, raccontano in numerosi cittadini venuti a rendere omaggio, c'è il fratello di Fabrizio Frizzi, Fabio
 "Fabrizio era un uomo meraviglioso, su di lui è già stato detto tutto", le parole di Marisa Laurito questa mattina e Luca Giurato: "Era una persona straordinaria, incredibilmente generosa e con una personalità profonda. Non è vero che non studiasse, lo faceva come un matto ma quando si accendeva la lucetta rossa si scatenava e diventava come hanno detto tutti, uno di noi. Impossibile dimenticare l'ultima volta che ci siamo visti, era già malato ma abbiamo scherzato tutto il tempo. Era una persona unica".



"Era una persona buona, un uomo perbene, mi dispiace tantissimo. Però lui aveva sempre quel bel sorriso, conserviamoci quello". Lo ha detto Giulio Scarpati entrando alla camera ardente di Fabrizio Frizzi.



"Fabrizio Frizzi ha saputo entrare nelle case degli italiani. Lo devo ringraziare non solo come Telethon, che è la cosa più importante: dieci anni di grande impegno. Lo devo anche ringraziare perché quando c'era una vittoria della Ferrari Fabrizio era sempre il primo a telefonare per fare i complimenti e con un sorriso diceva: 'Avanti, avanti così!'. Sono vicino con molto affetto a sua moglie che in questo periodo è stata eccezionale e mando un bacino alla figlia Stella", ha raccontato Luca Cordero di Montezemolo entrando alla camera ardente 



"Di solito l'ambizione è quasi sempre negativa, cercare il potere in assoluto. Invece per Fabrizio si trattava di un'ambizione umana. Era una bella persona, non ho avuto modo di conoscerlo bene, però le poche volte che l'ho incontrato è stato dolce, delicato e altruista. Ripeto, una bella persona, altrimenti non sarei venuto qui". Così l'attore Alessandro Haber ai giornalisti uscendo dalla camera ardente di Fabrizio Frizzia Via Mazzini.



Bandiere a mezz'asta e molte persone visibilmente commosse riunite fuori la sede della Rai di Viale Mazzini dove è stata allestita la camera ardente dello storico conduttore televisivo e doppiatore italiano Fabrizio Frizzi, scomparso ieri a 60 anni in seguito a una emorragia cerebrale, per rendergli omaggio. "Purtroppo è venuto a mancare una persona squisita, dai toni gentili, mai fuori posto", si sente mormorare tra chi è in fila. C'è chi non trattiene l'emozione e copre le lacrime con grandi occhiali da sole e c'è chi è in fila dalle sei della mattina e ricorda i programmi condotti da Frizzi. "Era giovane quando condusse Miss Italia e vinse Martina Colombari. Non posso credere che non ci sia più, lascia pure una bambina piccola". Diversi volti noti sono giunti alla camera ardente per rendere omaggio all'amico e collega tra cui Giovanni Malagò presidente Coni, Luca Cordero di Montezemolo, il direttore di Repubblica Mario Calabresi, Flavio Insinna, l'attore Alessandro Haber, il fratello di Fabrizio Frizzi, Fabio, l'attrice Bianca Guaccero, Beppe e Rosario Fiorello.



Una lunga fila di persone è in attesa di poter entrare alla camera ardente di Fabrizio Frizzi, il celebre conduttore televisivo morto ieri a 60 anni a Roma. Alle 10, orario in cui si hanno aperto i cancelli di viale Mazzini, in fila ci sono già almeno 200 persone. "Era una persona semplice - commenta Stefano, tra i primi ad essere arrivato questa mattina - e lo è sempre stato. Ci mancherà la sua semplicità". Numerosi automobilisti e motociclisti si fermano davanti alla sede Rai e prima di proseguire fanno il segno della croce. 



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Amici, parenti, colleghi e il suo amato pubblico entreranno per salutare il sorriso gentile della televisione italiana.
 
 




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Alle 9 è arrivato il feretro del popolare conduttore. E da pochi minuti è iniziato l'omaggio nella sala degli Arazzi, per la prima volta allestita a camera ardente.



Tra i primi volti noti ad arrivare, il conduttore Tiberio Timperi.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Marzo 2018, 09:23
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