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La donna, oggi adulta, a 16 anni sterminò la sua famiglia accoltellando 97 volte la mamma e 21 volte il fratellino con la complicità del suo fidanzatino dell'epoca Omar. Il padre, Francesco De Nardo, ha perso moglie e figlio in un solo giorno quel 21 febbraio del 2001, ma è riuscito a perdonare la figlia. Chi lo conosce e lo vede tutti i giorni mentre ritira la posta o va a fare la spesa spiega che non vive più in quella casa e che è una brava persona, incapace di nutrire rancore verso la sua stessa figlia.
Erika ha scontato dieci dei sedici anni ai quali è stata condannata in via definitiva nel 2003 dalla Corte di Cassazione, oltre ai mesi di affidamento alla Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi. Quando è tornata libera si è rifatta una vita. In carcere si è prima diplomata come geometra, poi laureata in lettere.
Dopo la notizia del suo matrimonio si è aperto il dibattito e ci si è messi nei panni del papà. Diritto all'oblio e perdono sono le tematiche più discusse.
“Come mamma non avrei avuto la forza di perdonarla come ha fatto il padre di Erika” @MteresaRuta su Erika de Nardo#storieitaliane @eleonoradaniele pic.twitter.com/oWaY6PUvwY
— Storie Italiane (@storie_italiane) December 2, 2019
Maria Teresa Ruta è convinta che un orrore simile non si possa dimenticare. Buona parte dell'opinione pubblica la pensa come lei. Si può stimare chi è in grado di perdonare e non essere capaci di farlo. Il delitto di Novi Ligure continua a far discutere.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Dicembre 2019, 14:11
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