Danilo da Fiumicino: «Spopolo su TikTok anche se non lo so usare. Vorrei uno show con Totti e De Rossi»

«Il successo mi fa strano. La popolarità sui social arriva subito mentre in radio la trafila per la notorietà dura anni»

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di Marco Castoro

Si chiama Danilo Contaldo. Per tutti, è "Danilo da Fiumicino". Comico e influencer, fenomeno social del momento, con migliaia di visualizzazioni su Instagram e TikTok. L'intervista esclusiva a Leggo.

Chi è Danilo da Fiumicino, idolo social, in cucina per vocazione, podcast e radio per passione?
«Io nasco artisticamente più di 15 anni fa. Ero e sono ancora un ascoltatore del Trio Medusa. All’epoca, all’ora di pranzo, scrivevo sempre dei messaggi riguardo gli argomenti di cui parlavano in radio. Loro li leggevano. Per questo motivo sono Danilo da Fiumicino perché così leggevano la firma dei messaggi. Poi in occasione di una cena con gli ascoltatori ci siamo conosciuti e ho cominciato ad andare in radio. All’inizio cucinavo in studio da loro in due metri quadrati. Non c’erano webcam, si sentivano solo rumori e risate».

Poi un programma con Gabriele Corsi su Raidue “B sabato”, ha lavorato con Mara Maionchi, non è stato tutto casuale.
«Ottime esperienze che mi hanno fatto conoscere. Ma sottolineo tutto casuale. Ho anche lavorato in una pizzeria, più che fare lo chef mi piace mangiare e raccontare la cucina show e le sue tradizioni. Ho cucinato pure i tortellini con la pajata».

Il successo sui social…
«Gestisco un B&B con mia moglie e dentro casa ho iniziato a commentare le ricette. C’era il lockdown, usavo anche pochissimo Instagram. Mi fa strano questo successo. Non sono abituato e non ho tanta dimestichezza con TikTok. Chi mi segue sui social non sa che faccio la radio. La popolarità sui social arriva subito mentre in radio la trafila per la notorietà dura anni».


Ma ora è Danilo da Fiumicino di Radio Deejay.
«Che a Milano è seguitissima. Sono l’idolo dei tassisti».

Oltre alle ricette anche delle espressioni cult come “Ciamaifattocaso”.
«Uso queste espressioni romane, bellissime.

All’inizio non lo sapevo ma poi ho scoperto (e quindi non è stata una cosa voluta) che negli anni in cui era giovane Aldo Fabrizi usava questa espressione per raccontare che cosa succedeva a Roma».


Belli i podcast di “De Core”, com’è andata con Max Giusti?
«Il progetto è di Alessandro Pieravanti. Vanno su Youtube e Spotify. La puntata con Max Giusti è andata molto bene, con delle frasi a effetto che abbiamo lanciato sui social. L’importante è avere la faccia e le mosse per raccontare e far ridere. Al romano non serve la parolaccia a tutti i costi, basta un semplice racconto. Anche una cosa giornaliera raccontata in maniera simpatica fa ridere».


Con quali altri ospiti si è divertito di più?
«Con Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Zerocalcare che a Roma a livello pop ho scoperto è come Maradona. Come lo nomini si scatenano i fan. Un’altra bella scoperta è stato il rapper Ketama126, ha una cultura musicale spaventosa. Abbiamo avuto Carl Brave. I primi di maggio avremo Stefano Fresi ed Edoardo Leo».


L’ospite che vorrebbe avere, che finora non ha avuto nel podcast?
«Un grosso sportivo. Francesco Totti per esempio. Non sono romanista ma mi ha sempre affascinato. Ho invitato, tramite un contatto con la moglie, anche Daniele De Rossi. Speriamo accetti. Pensate insieme Totti-De Rossi, che spettacolo. Potrebbero portare anche la visione di Roma, di tutta Roma. Ci raccontiamo sempre attraverso gli artisti, ora tocca agli sportivi».
 

Birra o vino?
«Birra. Anche se crescendo mi piace di più che in passato stappare una bottiglia di vino pregiata. Ma la birra oggi costa quanto il vino».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Maggio 2023, 20:10
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