Chloe Facchini, racconta la sua transizione a Oggi è un altro giorno: «Ero Riccardo lo Chef de La prova del cuoco, ma mi sono sempre sentita una donna»

Chloe Facchini, racconta la sua transizione a Oggi è un altro giorno: «Ero lo Chef de La prova del cuoco, ma mi sono sempre sentita una donna»

Chloe Facchini, ospite nel salotto di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, racconta il processo della sua transizione. Chloe nasce come uomo, Riccardo, e partecipa come cuoco a La Prova del Cuoco prima con Antonella Clerici e poi con Elisa Isoardi. Chloe ricorda la sua vita, l'infanzia turbolenta e poi la sua presa di coscienza che l'ha portata a fare la sua transizione.

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Dopo la partecipazione al programma La Prova del Cuoco aveva scelto di prendersi una pausa: «Nell'ultimo anno e mezzo mi ero isolata, ho pensato a me, perché volevo curare mia transizione che non è così semplice come sembra sentendomi parlare. Mi sono allontanata da La Prova del cuoco, all'epoca condotta dalla Isoardi, poi ho pubblicato sui social della mia transizione e Antonella mi ha contattata e sono tornata».

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La scelta del nome Chloe, spiega, nasce dalla passione per le lingue straniere e la letteratura francese. Ricorda poi la sua infanzia con una mamma che soffriva di una grave forma di depressione: «Era molto intelligente ma stava male e stare con mio padre, non l'ha aiutata».

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Chloe spiega che il papà ha sempre tradito la madre, al punto da avere un'altra famiglia e un'altra figlia da una donna diversa. Raccontando della sua infanzia spiega: «Ero sola, già come figlia di una donna divorziata ero messa in disparte. Ma ho sempre avuto un carattere di ferro e sin da piccola volevo essere un cuoco e avere un'indipendenza economica». Spiega di aver sofferto molto l'assenza di una figura paterna: «Io volevo andare a vivere con lui, ma quando ho chiesto di andare da lui mi ha detto che aspettava un altro figlio e per me non c'era spazio».

Poi durante la malattia lo ha perdonato e gli sono stato vicino.

Sul suo sentirsi donna spiega di aver avuto da piccolissima una sensibilità molto femminile: «Amavo giocare con le bambole, mettermi i vestiti da donna, ma i miei non mi permettevano di giocarci. Ma il primo disagio l'ho vissuto a scuola, quando dovevo stare nei bagni e negli spogliatoi dei ragazzi, che era una cosa che mi creava un forte disagio».

Inizialmente spiega di essersi sentita e definita come omosessuale: «Il concetto di trans era associato al mondo della prostituzione e io non era quello che volevo fare. Ma stavo male, mi sentivo una bambina e volevo vivere come tale. Ho tenuto però tutto in stand-by, ma alla fine del 2017 sono esplosa e dopo la fine di una relazione ho avviato la transizione e ho conosciuto la felicità».

Poi parla della relazione con il compagno, che ha conosciuto quando è ancora un uomo. Con lui ha fatto il primo coming out: «Gli ho spiegato quello che avrei fatto e come sarebbe cambiato il mio corpo e lui lo ha accettato da subito e anzi, mi ha aiutato molto e mi continua ad aiutare in questo percorso».Chloe ricorda di aver comunicato successivamente la notizia sul posto di lavoro e tutti, la sua titolare per prima, ha accolto con gioia la notizia. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Maggio 2021, 14:55
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