Beppe Signori a "Verissimo", in lacrime dopo l'assoluzione: «Dieci anni terribili, chiuso in me stesso..»

Beppe Signori è stato coinvolto in un’inchiesta legata al calcioscommesse iniziata nel 2011

Beppe Signori a "Verissimo", in lacrime dopo l'assoluzione: «Dieci anni terribili, chiuso in me stesso..»

Beppe Signori ospite di “Verissimo” di Silvia Toffanin su Canale 5. L’ex calciatore ha raccontato commosso i “dieci anni terribili” che ha vissuto prima di essere assolto dalle accuse legate un’inchiesta sul calcioscommesse iniziata nel 2011.

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Beppe Signori ospite di “Verissimo” (Instagram)

Beppe Signori ospite di “Verissimo”

Beppe Signori si racconta a “Verissimo”: «Mio padre – ha raccontato - lavorava all’Eco di Bergamo come tipografo, mia mamma era casalinga e non aveva soldi per permetterci cose fuori dall’ordinario, come mangiare la pizza. Questo mi ha fatto rispettare i soldi, sono riuscito anche ad aiutare i miei genitori che ringrazio per gli insegnamenti che mi hanno dato».

L’ex bomber di Lazio, Foggia, Bologna e Nazionale dopo aver lasciato il calcio è stato coinvolto in un’inchiesta legata al calcioscommesse iniziata nel 2011, precisamente il primo luglio e terminata con la sua assoluzione: «Ero a Roma dai miei figli - ha raccontato commosso - quando improvvisamente mia moglie mi disse che era stata fatta una perquisizione nella casa di Bologna e che sarebbero venuti due carabinieri alla stazione di Roma per scortarmi in questura.

Ero in treno con le forze dell'ordine quando ho ricevuto una chiamata da mia sorella in lacrime che mi chiedeva in che carcere fossi detenuto, perché le tv dicevano questo. Poi ho scoperto quello che stava succedendo (…) Subito dopo l’arresto per due mesi e mezzo circa non sono voluto uscire di casa perché mi vergognavo anche se non sapevo neanche di cosa».

Per lui, che non ha scelto il rito abbreviato («E' stata molto brava una mia amica che poi è diventato il mio avvocato, orgogliosa come me e convinta dalla mia innocenza. Non volevo cadere in una prescrizione che poteva sembrare una sorta di resa. Rimanere in quel grigiore non è mai facile, volevo dimostrare a tutti i costi la mia innocenza e credo che la caparbietà sia stata premiata»), sono stati momenti difficili: «L’amore della mia famiglia è stato determinante. Non sono arrivato a ipotizzare di fare cose così brutte ma ho vissuto grandi difficoltà. Non riuscivo più a dormire e a guardare la televisione perché avevo paura potessero arrivare delle notizie. Mi sono chiuso in me stesso».

Tutto si poteva trasformare in tragedia, quando nel 2019 ha rischiato di morire a causa di un’embolia polmonare: «È successo tutto all’improvviso, dopo aver fatto una radiografia per un dolore alla schiena il dottore mi ha sottoposto a un elettrocardiogramma. Durante questa visita il cuore è impazzito e stavo per avere un infarto, per fortuna ero all'ospedale e mi sono trovato intubato all'improvviso».


Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Febbraio 2022, 18:16
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