Asteroide sulla terra, parla la "mamma" dello spot Buondì Motta: "Ce n'era bisogno"

Asteroide sulla terra, parla la "mamma" dello spot Buondì Motta: "Ce n'era bisogno"

di Silvia Natella
C'è chi si indigna, chi approfitta del putiferio per pubblicare meme divertenti sui social network e chi critica i detrattori. Lo spot Buondì Motta ha raggiunto l'obiettivo: un'operazione di marketing che ha portato tanta pubblicità alla merendina. Una bambina chiede uno spuntino che sia gustoso e leggero nello stesso tempo e un asteroide arriva sulla Terra per colpire gli scettici che non credono che il suo desiderio possa essere soddisfatto. In principio era la mamma a essere uccisa dal corpo celeste, ma esistono altre versioni. Anche il papà è destinato a quella fine e nuovi personaggi, o nuove "vittime", potrebbero subentrare molto presto. Quanto basta per dividere l'opinione pubblica e scatenare la polemica sul messaggio dello spot. 

"Non pensavo assolutamente che si sollevasse tutto questo polverone - dichiara Camilla Petrocelli, l'attrice che interpreta la mamma schiacciata dall'asteroide - però sinceramente sono molto divertita da quello che sta accadendo. Non sono offesa, anzi trovo che sia proprio interessante vedere che le persone si inventano di tutto e che qualsiasi tipo di tema venga utilizzato".



Qual è la forza di questa pubblicità?
La forza risiede nel politicamente scorretto: nessuno si aspettava che cascasse un asteroide su una mamma. Poi lo spot è costruito molto bene perché dietro c’è una squadra di professionisti molto validi, a partire dal regista. Trovo molto interessante, inoltre, il concetto della polarizzazione che è venuto fuori. Se la Mulino Bianco si schiera dalla parte della famiglia perfetta, del politicamente corretto, la concorrenza deve ovviamente occupare l’altro spazio. Io queste dinamiche non le conoscevo.

Lo spot rompe lo stereotipo della famiglia tradizionale. Cosa indigna di più le mamme che lo hanno contestato?
Questa cosa non l’ho capita. Ho sentito usare anche la parola 'sessista' perché veniva uccisa una mamma, ma ovviamente la gente non sapeva che poi sarebbe stato ucciso anche il padre. Mi divertivo molto perché non volevo rivelare prima la notizia. Sinceramente non capisco perché le mamme si sono sentite offese. Non trovo che sia violento, si tratta di una vignetta, un cartone animato.
A partire dal linguaggio della bambina, così forbito da farla sembrare antipatica - tutti la odiano anche se è un angelo - il codice di lettura è subito palese e colloca la pubblicità in uno spazio che non è la realtà. Surreale è anche la possibilità che una cosa del genere possa accadere. Ho letto che è successo solo una volta che un corpo celeste di piccole dimensioni sia caduto sulla Terra e abbia ucciso un essere umano. Magari in questo caso penso che una persona possa un attimo rifletterci sopra, ma lo spot è costruito come il cartone "Willy il Coyote", è "fantozziano". Possiamo parlare di Fantozzi 2.0. 

Cosa hai pensato quando hai ottenuto il lavoro?
Noi attori siamo uno strumento per realizzare un’idea che è nella mente di altre persone, ho sostenuto più di un provino e quando ho ottenuto il lavoro ho pensato che lo spot fosse costruito molto bene. Dal momento in cui ho ricevuto lo storytelling scritto direttamente dal regista, tutto in lingua inglese, l’ho letto e mi è piaciuto. Dalla descrizione si capiva l’entusiasmo che c’era dietro e la passione con cui questa persona svolge il suo mestiere. Mi sono sentita molto fortunata sinceramente. Quando ho incontrato tutti ho avuto conferma di ciò. 
Mi aspettavo che sarebbe uscito fuori uno spot fatto bene perché non è scontato che accada. A volte ci sono delle pubblicità un po’ più banali, delle cose per cui viene la voglia di cambiare canale. Quello che ho sentito dire io è che nessuno ha mai cambiato canale rispetto a questo spot. 

Sono previste new entry nello spot quasi a preannunciare una sorta di saga familiare?
L'idea della saga del Buondì è carina, sì ci saranno altre versioni, ma io questo non te lo posso rivelare.

La nostra televisione è troppo vecchia per un’ironia simile?
Evidentemente ce n’era bisogno. La reazione delle persone mi fa pensare che la voglia di giocare c’è perché tutti si sono divertiti a creare delle vignette, dei meme e quindi ha stimolato la creatività. Penso che questo sia assolutamente positivo. Più che bene o male purché se ne parli, io vedo l’aspetto vantaggioso di questa faccenda. Il linguaggio forbito contestualizza, ci sta subito comunicando quello che stiamo facendo, è un’operazione ironica. Penso che l’ironia sia fondamentale per tutti, in generale, nella vita. La leggerezza, non della merendina, ma nel senso di prendere la vita con leggerezza, non è superficialità ma significa non avere macigni sul cuore. Viva l’ironia. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Settembre 2017, 13:39
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