Camilleri confessa: «Montalbano? Gli devo il successo ma non lo amo»

Camilleri confessa: «Montalbano? Gli devo il successo ma non lo amo»
I racconti di Montalbano hanno, senza dubbio, dato fama e visibilità ad Andrea Camilleri, ma lo scrittore siciliano si lascia andare a una confessione inaspettata: «Non lo amo».

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In un'intervista al Corriere della Sera ha precisato: «Non sono un ingrato, mi ha dato fama e denaro, ma se fosse meno ricattatore sarei più contento. Non è facile mantenere la vena creativa senza ripetersi». Di romanzi, infatti, ne ha scritti veramente molti ma il successo è stato a livello mondiale visto che  sono state vendute più di 15 milioni di copie ed è stato tradotto in 40 paesi.  Ma Camilleri è inarrestabil e a 92 anni è pronto per lanciarsi in una nuova avventura: l'11 giugno debutterà al teatro Greco di Siracusa con il suo monologo "Conversazioni su Tiresia".

Camilleri ha iniziato a raccontare le storie di Montalbano nel 1992 e ammette che all'inizio non tutti erano convinti di quello che stava facendo: «Mentre scrivevo il primo romanzo mi dissero: con la lingua che usi, chi vuoi che ti legga? Ora è tradotto in quasi quaranta paesi e la cosa è un po’ pesante. Non mi sono mai sentito un Simenon, un maratoneta che sforna romanzi a ripetizione con lo stesso personaggio. Sono al massimo un centometrista. E invece una ciliegia tira l’altra, da vent'anni». Poi parla con ironia proprio delle traduzioni: «Ogni tanto qualche traduttore mi chiama per concordare il senso di una frase e devo poi andarmi a rileggere il romanzo in cui l’ho scritta. I giapponesi traducono addirittura dal tedesco, figuriamoci cosa ne posa venir fuori: meglio non indagare».
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Aprile 2018, 12:58
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