Ambra: «Debutto in una fiction, sognavo di fare la poliziotta»

Ambra: «Debutto in una fiction, sognavo di fare la poliziotta»

di Donatella Aragozzini
ROMA – C’è un po’ di Broadchurch nelle ambientazioni, un po’ di Twin Peaks nel personaggio attorno al quale ruota tutta la storia (il cui nome, Laura, richiama la Palmer) e un po’ di True detective nel look del protagonista maschile. Ma Il silenzio dell’acqua, quattro puntate in onda su Canale 5 da domani, «è una serie originale e non un adattamento», precisa il direttore della fiction Mediaset, Daniele Cesarano. Diretta da Pier Belloni, vede Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti nei panni di due vice-questori che indagano sulla scomparsa di un’adolescente in un tranquillo paese di confine. Ma se lui è un veterano delle serie tv, per lei è un esordio.
Come mai, in 28 anni di carriera, non ne aveva fatte mai?
«Era da tanto che ne volevo farne una, ma non mi hanno mai presa. Sono pazza delle serie, ho fatto la stalker con tutti, ma ho preso porte in faccia, anche inspiegabili, perché sono nata in televisione e ho vinto premi... Per avere questo ruolo ho dovuto fare i provini ma la diffidenza iniziale mi ha rafforzata».
Non le ha dato fastidio essere messa alla prova?
«No, il provino è un’opportunità per capire se sei indicata per il ruolo, se vai d’accordo con il regista e se i continui cambi di scena non ti disturbano».
Come si è preparata per interpretare un vice-questore?
«Sapevo di dover impugnare la pistola e così mi sono fatta portare al poligono da mio padre, che ha il porto d’armi. Volevo essere credibile, devi essere un po’ regista di te stessa».
Ci sarà un seguito?
«Lo spero! Ma anche un seguito in generale per me, spero che questo sia solo l’inizio».
Dal film “Immaturi” è stata tratta una serie: non le hanno offerto di riprendere il suo personaggio in tv?
«Sì, ma in quel momento, per problemi miei, non potevo prendere un impegno così lungo, mi è dispiaciuto molto dover rinunciare».
Si è autodefinita una “fantasista” piuttosto che un’attrice: perché?
«Perché non sono nata attrice, lo sono diventata dopo, ho avuto un percorso atipico. E continuo a voler provare di tutto: da aprile farò un programma quotidiano su Radio Montecarlo, perché voglio scrivere cose mie e la radio mi sembrava il posto più umile e difficile dove farlo. Mi libero della faccia».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Marzo 2019, 09:17
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