Alessandro Borghese e 4 Ristoranti: la sfida tra i migliori ristoratori d'Italia si sposta a Verona

Anche in questo episodio di “Alessandro Borghese 4 Ristoranti” - domenica 12 giugno alle 21:15 su Sky Uno, quattro ristoratori, saranno in gara per ottenere l'inconfondibile “dieci” dello chef

Alessandro Borghese e 4 Ristoranti: la sfida tra i migliori ristoratori d'Italia si sposta a Verona

di Ida Di Grazia

Alessandro Borghese 4 Ristoranti: la sfida tra i migliori ristoratori d'Italia si sposta a Verona. Nell’episodio di domenica 12 giugno su Sky e in streaming su NOW, Chef Alessandro Borghese parlerà di amore nelle strade e nei ristoranti tra l'Arena, le sponde dell’Adige, i vicoli dall’atmosfera soffusa, i punti panoramici perfetti per un primo bacio.

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Alessandro Borghese 4 Ristoranti (Credits Sky)

Anche in questo episodio di “Alessandro Borghese 4 Ristoranti” - domenica 12 giugno alle 21:15 su Sky Uno, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW - quattro ristoratori, ognuno desideroso di dimostrare di essere il migliore, saranno in gara per ottenere l’agognato, amatissimo e inconfondibile “dieci” dello chef. In gara ci sono Gianni per Ponte Pietra, Micol con Antica Amelia Bistrot, Barbara con la sua Osteria Il Bertoldo, Vittorio con il suo ristorante Benda.

I quattro ristoratori si sfideranno per stabilire chi tra di loro è il migliore in una determinata categoria; ogni ristoratore invita gli altri tre che, accompagnati dallo chef Borghese, commentano e votano con un punteggio da 0 a 10 location, menu, servizio, conto del ristorante che li ospita e la categoria Special, che cambia di puntata in puntata: tutti e quattro gli sfidanti, infatti, dovranno confrontarsi su uno stesso piatto, protagonista di quella puntata, così da rendere la gara tra loro sempre più diretta e intensa, senza esclusione di colpi.

Questa settimana, la categoria Special sarà “speciale” a tutti gli effetti: sarà il cioccolato, il cibo sinonimo di passione per eccellenza. D'altronde una cena romantica non può che chiudersi con la dolcezza di un dessert (meglio se con l’anello per la proposta ufficiale di matrimonio nascosto al suo interno). Come da tradizione, ogni pasto è preceduto dalla scrupolosa ispezione dello chef Borghese della cucina del ristorante. Tutto viene osservato nei minimi dettagli, per un’analisi che prosegue poi anche durante il pasto, concentrandosi sul personale di sala, messo alla prova su accoglienza, servizio al tavolo, descrizione del piatto e del vino. Solo alla fine si scopre il giudizio di chef Borghese, che con i suoi voti può confermare o ribaltare l’intera classifica.

Dopo Verona, il viaggio nella Penisola di “Alessandro Borghese 4 Ristoranti” - ogni domenica in prima serata su Sky Uno, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW – proseguirà poi in alcuni dei luoghi più affascinanti e caratteristici d’Italia: Gubbio (Perugia) e Milano. In palio per il vincitore di ciascuna puntata, l’ambitissimo titolo di miglior ristorante e un contributo economico da investire nella propria attività. Tutti i ristoranti che partecipano al programma sono identificabili attraverso un “bollino” 4 RISTORANTI esposto all’esterno, una rete di locali testati da chi se ne intende: i ristoratori stessi.

I RISTORANTI DELL’EPISODIO DI VERONA

Ponte Pietra: sorge su uno dei punti panoramici prediletti dai turisti, lo storico ponte romano da cui prende il nome. Gianni è il titolare del locale che si definisce «una vera e propria istituzione a Verona se parliamo di romanticismo. In 10 anni – dice – avrò visto centinaia di proposte di matrimonio», proposte che lui stesso aiuta a organizzare chiamando violinisti per le serenate e spargendo petali di rosa sul tavolo.

La location si presta al romanticismo: suggestiva grazie alle terrazze e ai balconi che si affacciano sull’Adige, vero fiore all’occhiello del locale, ha un interno elegante e aristocratico, tovagliato bianco, che richiama un’idea di romanticismo da cartolina e sontuosa ma mai demodé. La cucina è prevalentemente tradizionale con qualche tocco gourmet: oltre al risotto all’Amarone si possono trovare anche la cotoletta di tonno o la carbonara con mazzancolle e tartufo. Consapevole ed elegante anche nei modi, è fissato coi bicchieri che devono essere sempre perfettamente puliti.

Antica Amelia Bistrot: tra i vicoli del centro storico, tra Piazza delle Erbe e Piazza Dante, si trova Antica Amelia Bistrot di Micol, titolare e chef. Autodidatta, ha aperto con la volontà di creare un ristorante romantico, curato, intimo, riservato, ma di un romanticismo chic in contrasto con quello più turistico: «Volevo allontanarmi dal cliché delle rose rosse, delle candele e dei cuori», dice. 20 coperti, luci soffuse, tavoli piccoli senza tovaglia ma personalizzati con sedie, poltroncine o divanetti sempre diversi, servizio discreto in sala (affidato alla mamma di Micol) e, soprattutto, la sua cucina: «Volevo proporre qualcosa di diverso dalla tradizione veronese con piatti inventati da me e che mangerei», dice, quindi ci sono filetto di trota in saor con yogurt di capra, polpette di bollito misto, ma anche la cacio e pepe con formaggio di malga e il caviale con patate e burro salato. Micol è una sognatrice che si commuove quando assiste a una proposta di matrimonio nel suo locale, ma è anche determinata, ambiziosa, maniaca dell’ordine.

Osteria Il Bertoldo: quasi sulle sponde dell’Adige, in un caratteristico vicolo veronese, si trova l’Osteria il Bertoldo, un locale completamente rosso, il colore dell’amore e il preferito di Barbara, titolare «ma anche oste, scrittrice di ricette, pulisco, sparecchio, intrattengo, controllo, gestisco… insomma, tutto», dice. Vero fiume in piena, prima di darsi alla ristorazione ha studiato psicologia, materia che – secondo lei – l’aiuta a capire come trasmettere al meglio l’idea di romanticismo nel suo locale. Barbara sostiene: «Non bisogna per forza essere eleganti, ricercati e pomposi: è tutta una questione di luci soffuse, servizio con voce bassa e pacata e coccola al cliente». Il menù propone una cucina tradizionale da osteria, sia veronese che italiana, che spazia dalla carne al pesce senza troppi fronzoli ma con attenzione alla qualità. Verace, indipendente e sicurissima di sé, non teme nessuno perché sa di essere invidiata dagli altri ristoratori. I tavoli sono lineari, così come la mise-en-place ordinata e semplice.

Benda: in pieno centro storico, nel vecchio Decumano della città, Vittorio ha aperto nel 2020 il suo ristorante dandogli il suo stesso soprannome: è autocelebrativo senza paura di esserlo, ha solo 29 anni e non rinuncia agli abiti classici e al sigaro. A suo dire, l’apertura del Benda ha portato un’aria fresca in città, spodestando anche i ristoranti più rinomati. Per lui non c’è bisogno di rose o tovaglie bianche per rendere romantico un locale ma preferisce lasciare che sia l’atmosfera a creare la magia. La sua location è intima e non chiassosa, in cui la musica jazz anni ’20 e le luci soffuse portano le coppie a prendersi teneramente la mano. Il suo è un romanticismo che non si limita al contesto ma deve anche prendere per la gola, con una cucina che si discosta dalla tradizione veronese. Assicura che i suoi clienti fanno la scarpetta addirittura con il Bendamisù, la sua personalissima versione del tiramisù. Benda è un locale piccolino e accogliente, con tanti tavoli da due persone; pareti e sedie sono verdi, il colore preferito di Vittorio. I tavoli sono apparecchiati con dei runner, per unire ancora di più i due innamorati impegnati in una cena romantica.

Il programma è stato realizzato nel pieno rispetto della sicurezza dei partecipanti e delle normative relative alle misure di contenimento del contagio da Virus Sars - Cov2 come da DPCM vigenti durante le registrazioni.


Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Giugno 2022, 12:21
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