Account sharing, la federazione antipirateria: «Il rischio è anche per i consumatori»

Account sharing, la federazione antipirateria: «Il rischio è anche per i consumatori»

di Domenico Zurlo

Il fenomeno dell'account sharing e la crescita della pirateria e dell'IPTV illegale rappresentano un gravissimo problema per la fabbrica di contenuti audiovisivi in Italia. Ma questa tematica, spiega Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale della FAPAV, la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, si affronta spesso in maniera troppo superficiale. «Il mondo è cambiato profondamente negli ultimi due anni: prima della pandemia le industrie dell'audiovisivo hanno investito tanti soldi per ampliare l'offerta al consumatore finale, e abbiamo visto una diffusione importante di contenuti». Tutto questo però si muove «all'interno di un ecosistema digitale imperfetto che non funziona, a causa della pirateria che genera oltre un miliardo di euro di danni al Sistema Paese».


«Nel primo lockdown del 2020 eravamo tutti chiusi in casa e la domanda di contenuti è cresciuta in maniera esponenziale - continua Bagnoli Rossi purtroppo la pirateria ha sfruttato quest'onda, e a fianco a essa sono cresciuti in maniera importante anche i fenomeni imprenditoriali di compravendita di account.

Problema, quest'ultimo, che non tocca solo le tasche delle industries, ma anche e soprattutto la sicurezza dei cittadini. Monetizzare dagli account condivisi significa lucrare illegalmente sugli investimenti che le aziende fanno sui propri contenuti».


«A rischiare, spesso inconsapevolmente, sono gli stessi consumatori: condividere i dati della propria carta di credito, ma anche semplicemente il nome e cognome, è un enorme favore a quelle mentalità criminali che vedono lo sfruttamento dei dati personali come un grande business» spiega ancora il Segretario Generale FAPAV. Per questo i player OTT «corrono ai ripari per proteggere il loro modello di business in un momento così delicato di ripartenza dopo l'emergenza sanitaria. È possibile che vedremo offerte sempre più diversificate, e le aziende potranno prevedere iniziative di nuova autoregolamentazione, a partire dai paletti sull'uso degli account. Situazione più che plausibile in uno scenario così complesso per il nostro Paese in cui si tenta di difendere il proprio business e i propri investimenti».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Giugno 2022, 07:43
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