Un'opera lirica sulla Carrà: la prima assoluta al Donizetti di Bergamo a fine settembre. Japino: «Raffaella sarebbe felice»

Un'opera lirica sulla Carrà: la prima assoluta al Donizetti di Bergamo a fine settembre. Japino: «Raffaella sarebbe felice»

di Totò Rizzo

«Raffaella sarebbe incuriosita, lusingata, emozionata». A parlare è Sergio Japino, coreografo e regista televisivo, per tanti anni compagno di vita e di lavoro di Raffaella Carrà, l’artista morta il 5 luglio 2021 alla quale la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, in occasione di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura 2023, dedica «Raffa in the sky», una nuova opera lirica commissionata al compositore piacentino ma di studi musicali torinesi Lamberto Curtoni su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli e nata da un’idea di Francesco Micheli che firmerà anche la regia dello spettacolo.

«Raffa in the sky» debutterà a fine settembre al Teatro Donizetti di Bergamo: ad interpretare Raffaella sarà Chiara Dello Iacovo, attrice diplomata allo Stabile di Torino ma anche cantante che ha partecipato sia a Musicultura allo Sferisterio di Macerata (nel 2015) che al Festival di Sanremo (tra le Nuove Proposte, all’Ariston, nel 2016). Per affiancarla in scena, la Fondazione lirica bergamasca sta scritturando un cast di noti cantanti d’opera che saranno diretti da Carlo Boccadoro, compositore, pianista e musicologo che è un esperto di “prime assolute”.

«Raffa in the sky» è un’opera lirica che si ispira alla figura iconica di Raffaella Carrà, alla sua eclettica carriera di star internazionale della musica e della televisione ma anche al suo ruolo di donna che, attraverso la sua arte, ha portato una ventata di novità nel costume e nella società.

Dice ancora Japino: «A Raffaella farebbe piacere sapere che ha lasciato una traccia tale da trovare ospitalità in un mondo apparentemente lontano dal suo, quello dell’opera lirica, un mondo che lei amava, come dimostra il “Gran Concerto” di cui fu autrice su Rai 3, dove l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai presentò brani di musica classica e operistica a una platea enorme di bambini. In fondo, la sua è la storia di una donna e di un’artista che ha cercato sempre con coraggio di esplorare e fare incontrare mondi diversi tra loro: la danza, il cinema, la tv, il canto.

E contesti culturali diversi: dal Sud America alla Russia, dagli studi del “Letterman Show” e Hollywood, agli studi televisivi scintillanti di Cinecittà. E persone diverse, soprattutto: donne, uomini, bambini che trovavano in lei ispirazione, divertimento, familiarità, riscatto. Per lei non era importante dove fare una cosa, ma come farla: con quanto amore, abnegazione, passione. E con quanta voglia di incontrare le altre persone: il loro mondo, le loro storie. Sotto casa, come in tutto il mondo».

«Non è un musical, ma una vera opera lirica – puntualizza Alberto Mattioli, uno dei due librettisti, tra i più brillanti critici musicali e notisti di costume italiani –. E non è nemmeno un biopic anche se la vita di Raffaella è ampiamente raccontata. Ci saranno ovviamente le canzoni della Carrà ma Lamberto Curtoni, che è compositore di formazione classica, ha rielaborato quei motivi celebri. D’altronde, un po’ come faceva Verdi per “Traviata” quando echeggiava con genialità la musica che ascoltava nei salotti di Parigi. L’impianto è tra il favolistico e il fantascientifico e si basa su tre livelli: la biografia di Raffaella, icona del ’900, la sua capacità di incidere, molto più di certi politici e intellettuali, sul cambiamento dei costumi e la riflessione su cosa, oggi, siano cultura alta e bassa, su cosa sia il pop e la musica cosiddetta di consumo».

«L’occasione di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura – dice Giorgio Berta. presidente della Fondazione Teatro Donizetti – ci ha convinto a realizzare un grande progetto contemporaneo, al di fuori dalle nostre stagioni consuete e dal festival dedicato a Donizetti, che possa però avvicinarci ai programmi dei teatri internazionali che annualmente inseriscono “prime assolute” nei propri cartelloni proprio per creare nuovi legami con il pubblico. Le opere che prendono spunto da personaggi in un certo senso di attualità sono sempre più numerose». Lo spettacolo prodotto dal Teatro Donizetti sarà finanziato esclusivamente dai contributi di sponsor privati, tra imprenditori di Bergamo ed altre città.


Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Gennaio 2023, 19:16
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