Opera di Roma, i lavoratori licenziati
pronti ad occupare il teatro
di Valeria Arnaldi
Minacciato durante il sit-in, svoltosi ieri davanti al teatro Costanzi, lo spettro dell'occupazione tornerà a essere oggetto di discussione, oggi, in occasione del Coordinamento Nazionale dei lavoratori dei 14 Enti lirici e sinfonici Italiani. «Quella del Teatro dell'Opera di Roma deve diventare una vertenza nazionale – ha tuonato Nadia Stefanelli della Slc Cgil. E ancora - l'Opera di Roma è un'apripista, come confermano le parole del ministro Franceschini. La risposta deve essere unitaria e nazionale».
Un vero e proprio allarme lanciato al settore ma anche ai tanti precari della cultura. La linea più moderata, all'interno dei Sindacati, propende per la presentazione di ricorsi in massa, ma non sono in pochi a chiedere un gesto eclatante. «All'Opera è stato fatto un omicidio, non un atto d'amore», commenta il delegato Uilcom-uil Giorgio Salvucci, tecnico di palcoscenico all'Opera, appunto. Il sindaco Ignazio Marino, però, non tentenna: «Non sono preoccupato perché credo che abbiamo avviato un percorso molto difficile ma davvero di grande saggezza che porterà alla rinascita del teatro di Roma».
L'Amministrazione vuole puntare sul merito e sui giovani e la soluzione adottata, secondo Marino, è il modo migliore per farlo: «Il percorso iniziato al Teatro dell'Opera porterà a premiare perché credo che chi è più bravo debba essere premiato». Oggi, però, i dipendenti potrebbero “riprendersi” il Teatro.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Ottobre 2014, 09:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA