Testi ancora molto attuali
«Sì, nel Decamerone facciamo il parallelo tra la pestilonza amara che colpì Firenze nel 1300, e quella morale che ci circonda oggi. Raccontarsi delle storie è un rito per sfuggire alla peste, e vale allora come oggi».
E il linguaggio?
«Abbiamo semplificato la costruzione delle frasi, mantenendo però le parole originali. Questa lingua fa parte del nostro Dna, noi italiani la capiamo, soprattutto se recitata».
Portate in scena sette novelle
«Sono tutte molto sagaci e brillanti, ma anche molto semplici. La cosa bellissima del Boccaccio è che usa l'erotismo come un mezzo verso la libertà, sempre leggero e gioioso perché parte dell'amore».
A marzo sarà in tivù con la serie su Tangentopoli, 1992, che ha scritto e ideato
«L'idea era di entrare in quei corridoi del potere, in quelle dinamiche che raramente vengono messe in scena. Quegli anni della politica italiana sono stati, nel bene e nel male, tumultuosi e appassionanti. La serie sarà trasmessa in contemporanea all'estero, è stata un'enorme soddisfazione. Stiamo già lavorando a 1993».
Entro l'anno uscirà nelle sale Italian Race, dove interpreta un ex pilota di rally
«Un'esperienza grandiosa. Ho dovuto lavorare molto sul mio corpo, ma poter guidare certe e auto è stato divertentissimo».
Ha debuttato alla regia con il corto Io non ti conosco «Una storia che mi aveva raccontato un fioraio tanti anni fa. La regia mi è piaciuta molto, vorrei continuare».
DOVE, COME, QUANDO Stefano Accorsi in Decamerone, vizi, virtù, passioni, dal 19/02 al 1/, teatro Ambra Jovinelli, via G.
Pepe 43, 17-32 euro, 0683082884.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Febbraio 2015, 08:34
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