Arte e politica non devono interferire. Zittisce le polemiche Riccardo Chailly all’indomani della richiesta del console generale d’Ucraina a Milano Andrii Kartysh di cambiare il titolo del cartellone di inaugurazione della stagione al Teatro alla Scala il 7 dicembre con “Boris Godunov” del russo Musorgskij.
La richiesta arriva per «bloccare eventuali elementi propagandistici» e non «assecondare ambizioni scellerate e gli innumerevoli crimini». E dove la risposta del direttore musicale Chailly è decisa: «Toccare quest’opera sarebbe come toccare Dante o Shakespeare. Bisogna vedere lo spettacolo per accorgersi che non c'è propaganda pro Putin».
Per quanto la casualità ci abbia messo del suo - il titolo era stato scelto con il Sovrintendente Mayer già due anni prima dell’inizio della guerra Russia/Ucraina -, addentrandosi a studiare il libretto di Musorgskij ci si rende conto che è così.
Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Novembre 2022, 19:58
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