Roma, al Teatro Olimpico arriva Che disastro di commedia. Valerio di Benedetto:«L'incubo di ogni attore»

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di Stefania Cigarini
L’incubo di ogni attore e regista andrà in scena al Teatro Olimpico, da giovedì a domenica. Si tratta di Che disastro di commedia, successo internazionale di Mark Bell, copione tragicomico a ritmi serrati che racconta di una sgangherata compagnia di attori amatoriali alle prese con guai di ogni genere. «Ma sempre all’insegna del Diktat the show must go on, lo spettacolo deve proseguire» racconta Valerio Di Benedetto, il fonico Fabio in scena, nel cast che comprende Stefania Autuori, Luca Basile, Viviana Colais, Alessandro Marverti, Yaser Mohamed, Igor Petrotto, Marco Zordan.

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Una commedia di grande successo
«Siamo a centosessantacinque repliche e per la quarta volta a Roma, ma forse sarà anche l’ultima, perché a gennaio partirà il sequel, Che disastro di Peter Pan. La nostra disastrosa, ma imperterrita compagnia, si cimenterà con il classico di Barrie». 

Stai girando la seconda stagione di Nero a metà per Rai Uno, com’è lavorare con Claudio Amendola, l’interprete principale?
«Ho scoperto un grande professionista, capace di metterti a tuo agio e di insegnarti molte cose. Mi piace».
 
 


Hai interpretato Manuel Foffo ne L’effetto che fa, a teatro, sul caso Varani, uno dei più inquietanti degli ultimi anni
«Mi ha convinto il testo di Giovanni Franci, che ha tralasciato gli spunti morbosi. Ci siamo soffermati sulle personalità dei condannati, sulle origini di quella vicenda, facendo anche luce su un certo mondo che gravita intorno a gay e droga. Un argomento spinoso, un lavoro durissimo».

L’esperienza di Spaghetti story, il film che ti ha fatto conoscere
Un successo inaspettato, da tre giorni che doveva restare in sala, è rimasto tre mesi. E sotto Natale».

Il web ti conosce per la serie di successo The pills e L’amore ai tempi del precariato
«Una buona palestra. Da queste piccole produzioni, dove era anche permesso sbagliare, ho capito e imparato tante cose. La strada da prendere».

Sei anche un poeta da serranda e un Superman a domicilio
«Faccio street poetry, scrivo poesie sulle serrande e mi diverto a decorare Roma. E sì, insieme ad un amico ho portato uno spettacolo dedicato a Clark Kent su una terrazza della Capitale. Una sorta di rave teatrale».

Un progetto futuro?
«Il secondo libro di poesie dopo Amore a tiratura limitata, si ntitolerà Ruggine e sarà un mix di poesia e street art».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Settembre 2019, 10:39
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