Roma, Max Giusti torna a conquistare il teatro Sistina con "Il Marchese del Grillo"

Al teatro Sistina, protagonista de "Il Marchese del Grillo", per la regia di Massimo Romeo Piparo, in scena fino al 28 maggio.

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di Valeria Arnaldi

Padrone della scena e del personaggio, capace di celebrare e al contempo non far rimpiangere Sordi, forte del grande successo - e dei molti sold out – Max Giusti è, di nuovo, al teatro Sistina, protagonista de "Il Marchese del Grillo", per la regia di Massimo Romeo Piparo, in scena fino al 28 maggio.

Un omaggio al film del 1981, interpretato da Alberto Sordi e diventato un cult e, più in generale, alla romanità, in un nuovo adattamento scritto da Massimo Romeo Piparo e Gianni Clementi, con musiche originali di Emanuele Friello e un grande cast di oltre 30 artisti.  «Interpretare il Marchese Onofrio del Grillo nella mia città, al Teatro Sistina, è una sensazione intensa e bellissima – dice Max Giusti – è come sentirsi avvolti dentro un mantello fatto di Roma, delle nostre piazze, dei nostri vicoli, della nostra gente».

Largo allora alla proverbiale ironia del Marchese, ma anche alla “lezione” di chi, con il sorriso, sa vedere – e denunciare – le ingiustizie della società, con lo sguardo dolce amaro che è caratteristica e, forse, maschera della Città Eterna. Onofrio del Grillo – personaggio ispirato a una figura realmente esistita – Guardia nobile di Papa Pio VII si muove nella Roma ottocentesca, sempre pronto ad architettare scherzi ai danni di popolani, altri nobili e perfino del Papa.

Attenzione, però, perché qualche beffa ha il sapore quasi di una rivoluzione, quantomeno di sguardo e pensiero. E così di risata in risata, il testo invita alla riflessione.

«Il Marchese del Grillo illumina Roma in un momento molto particolare della propria storia contemporanea – afferma Massimo Romeo Piparo - La schietta filosofia di vita di Onofrio del Grillo pervade l’intera Commedia di rimandi attualissimi e tremendamente affini con la realtà a cui tutti i romani devono quotidianamente fare fronte: Giustizia corrotta, una Chiesa in bilico tra il debole potere spirituale e il più ammaliante potere temporale, il tremendo dilemma dell’essere e dell’apparire, il dramma dei più poveri contrapposto al cinismo dei potenti».


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Maggio 2023, 21:28
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