Prometeo, Medea, La Pace e Ulisse: dall'11 maggio al teatro greco di Siracusa i personaggi del passato ci parlano di oggi

Presentato il 58° ciclo di spettacoli classici dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico. Tra registi e attori di spicco, l'obiettivo è battere il record delle 158mila presenze del 2019

Prometeo, Medea, La Pace e Ulisse: dall'11 maggio al teatro greco di Siracusa i personaggi del passato ci parlano di oggi

di Totò Rizzo

“Prometeo incatenato”, “Medea”, “La pace” come testimonianze del mondo antico proiettate su quello contemporaneo e una nuova creazione, una miscela fra drammaturgia, musica e danza, “Ulisse, l’ultima Odissea”: è il carnet degli appuntamenti del 58° ciclo di rappresentazioni classiche al teatro greco di Siracusa dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, si parte l’11 maggio e si chiude il 2 luglio sperando di battere il record dei quasi 158mila spettatori del 2019, ultimo anno prima delle restrizioni di presenze causa Covid.

Duecento tra attori, coreuti e danzatori, nomi illustri del teatro italiano, centinaia di maestranze dietro le quinte (dalla sartoria ai tecnici) per una “macchina da guerra” che si mette in moto all’alba di ogni estate per andare in scena, per oltre due mesi. ad ogni tramonto e che il ministero della Cultura riconosce come primaria tanto da aver messo a disposizione 2 milioni e 700mila euro tra i fondi Pnrr – come sottolinea il responsabile del dicastero, Gennaro Sangiuliano – per migliorare sul piano della sostenibilità energetica e della logistica (accessibilità per tutti alla cavea del monte Temenite) la millenaria struttura di pietra (5mila posti). E tanto da coprire un vuoto di potere nominando appena un mese fa la  nuova sovrintendente, Valeria Told, altoatesina sbarcata in Sicilia, certa che «il riconoscimento più bello del lavoro di tutto l’Istituto tra le migliaia di spettatori che affolleranno anche quest’anno i gradini di pietra del teatro sarà la presenza dei giovani».

Gli spettacoli, dunque. Si inaugura l’11 maggio con “Prometeo incatenato” di Eschilo (in scena fino al 4 giugno) diretto da Leo Muscato, al suo debutto registico al teatro greco, Alessandro Albertin protagonista. Una landa post-industriale, archeologia arrugginita di fabbriche dismesse, ciminiere (a una di queste sarà “incatenato” per l’appunto Prometeo) e capannoni: è l’ambientazione voluta da Muscato che si chiede: «Cosa succede quando la tecnica, mirabile strumento al servizio dell’uomo, si riduce solo a mezzo privilegiato di accumulazione di capitale? Questo è il punto di partenza delle nostre riflessioni. Da qui l’idea di confinare Prometeo in un “finis terrae”, un sito industriale abbandonato, in cui operava senza sosta un’umanità ostinatamente all’opera, ottenebrata dal suo tedioso lavorio di rovesciamento dei mezzi sui fini». Per la traduzione dell’originale, Muscato si è affidato al più celebre docente italiano, il “prof” Roberto Vecchioni, scene di Federica Parolini, costumi di Silvia Aymonino.

Il 12 maggio debutta – con repliche fino al 24 giugno – “Medea” di Euripide, regia di Federico Tiezzi al suo ritorno a Siracusa dopo “Ifigenia in Aulide” nel 2015, protagonista Laura Marinoni che conquista un record con la sua quarta presenza consecutiva sul palcoscenico aretuseo. «Ho impostato la tragedia non come una rappresaglia individuale (tra Medea e Giasone, ndr) – spiega il regista – ma come uno scontro fra due diverse concezioni della forza. Uno scontro fra una società arcaica e una società post-industriale. Tra Ordine e Disordine. Medea è un campo di forze, dove si scontrano due modalità della violenza». Scene di Marco Rossi, costumi di Giovanna Buzzi e musiche di Silvia Colasanti che si avvarranno – in una tragedia che parla del sacrificio di due bambini – del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma.

Terza proposta una commedia, genere che da diversi anni si affianca alle due tragedie. Daniele Salvo dirigerà “La pace” di Aristofane per la prima volta al teatro greco in epoca moderna (debutto il 9 giugno, repliche fino al 23). Protagonista nei panni di Trigeo sarà Giuseppe Battiston (per lui un esordio a Siracusa) affiancato da Massimo Verdastro, scene di Alessandro Chiti, costumi di Daniele Gelsi.

Dice il regista a proposito dell’opera dal titolo oggi quanto mai emblematico: «È un testo originalissimo, visionario, sorprendente, spiazzante e perturbante. Ai nostri giorni, nella situazione storica attuale, in cui a ogni istante rischiamo un’estinzione di massa, le parole di Aristofane appaiono particolarmente profetiche ed illuminanti».

Infine il debutto assoluto (29 giugno, repliche fino al 2 luglio) di “Ulisse, l’ultima Odissea”: «La musica del gruppo di ispirazione folk-rock Reuben and the dark, la danza contemporanea e il teatro dialogano in modo fluido restando al servizio del testo classico originale di Omero – spiega il regista-coreografo Giuliano Peparini, che è l’artefice di questa novità – . Oltre ai viaggi, lontani o fermi, scegliendo di trattare il tema di Ulisse parleremo del nostro tempo». Protagonista, nel ruolo dell’avventuroso personaggio, sarà Giuseppe Sartori.

Come già da diversi anni, gli spettacoli di Siracusa andranno in tournée nel corso dell’estate in altri teatri di pietra italiani, da Pompei al Teatro Romano di Verona, da Benevento a Segesta e Tindari e poi, a novembre, all’Arcimboldi di Milano.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Aprile 2023, 09:16
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