La Scala, lunedì la prima con
la Giovanna d'Arco di Verdi

La Scala, lunedì la prima con ​la Giovanna d'Arco di Verdi

di Paola Pastorini
La “Giovanna” d'Arco torna al Teatro alla Scala dopo 150 anni. L’opera firmata Giuseppe Verdi, debuttò proprio a Milano nel 1845, ma dal Piermarini manca da 150 anni. E alla Scala debutta in un’edizione critica; così come debutta Riccardo Chailly al suo primo 7 dicembre come direttore principale del teatro. «Tante prime volte, per pensare al futuro guardando al passato», ha spiegato il maestro milanese.


La storia è quella della pulzella d’Orleans, l’eroina francese cristiana che combatte per l’unità della Francia contro l’invasore inglese. Certo oggi la storia appare di stringente attualità, ma i registi Moshe Leiser e Patrice Caurier chiariscono che la vicenda non è stata interpretata alla luce del presente. «Il dolore per i fatti di Parigi è troppo grande non ci possiamo permettere giudizi. La cultura non può essere «un magazine di attualità», ma «un modo per capire meglio quello che succede nel mondo».

La Giovanna d’Arco peraltro non è una combattente sul campo ma contro sé. La giovane infatti si divide e si tormenta fra la volontà di combattere per Dio restando pura e l'amore per Carlo VII, fra il desiderio e il senso di colpa. E i registi hanno risolto la lotta con una semplice idea: Giovanna - che vive nella propria camera nell'800 - immagina tutta la vicenda medioevale, dalle battaglie alle voci di angeli e demoni, al rogo. L’idea è piaciuta molto agli artisti a partire dal soprano star Anna Netrebko. «Sono onorata di essere in quest’opera sorprendente». Il resto del cast comprende Francesco Meli nella parte del re e Carlos Alvarez in quella di Giacomo.

Soddisfazione l’altra sera per la prova generale, nonostante un raffreddore abbia costretto Alvarez a cantare in playback, sostituito nella voce da Devd Cecconi. Oggi la prima under 30, tutta esaurita il giorno stesso.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Dicembre 2015, 08:44
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