"L'Ora dell'Alt", il 19 e 20 novembre a Roma il progetto artistico ispirato alla poesia di Giorgio Caproni

"L'Ora dell'Alt", il 19 e 20 novembre a Roma il progetto artistico ispirato alla poesia di Giorgio Caproni
«Io penso che il poeta sia un po’ come il minatore che dalla superficie, cioè dall’autobiografia, scava, scava, scava finché trova un fondo nel proprio io che è comune a tutti gli uomini. Scava talmente in se stesso da portare al giorno quei nodi di luce che non sono soltanto dell’io ma di tutta la tribù.»

Con queste parole, Giorgio Caproni (1912-1990) rifletteva sulla figura sempre più precaria dello scrittore in versi. Lui, ormai quasi all’unanimità riconosciuto come uno dei più grandi del secondo Novecento, viveva di poesia e di insegnamento, convinto del ruolo anche civile, politico in senso ampio, del poeta. Autore di oltre venti opere, traduttore dal francese, violinista e appartato animatore culturale dell’Italia dal Secondo Dopoguerra in poi, torna a vivere in “L’ora dell’Alt”, progetto artistico ibrido e multisfaccettato dalla natura programmaticamente liquida e sempre in evoluzione. Un progetto che, sulla scorta della testimonianza caproniana, parte per scandagliare l’essenzialità dell’umano, con le sue contraddizioni e i suoi limiti, le sue bellezze e le sue storture.

Emanuele Marchetti (attore proveniente dall’ Officina Pasolini, con all’attivo diverse collaborazioni, tra cui quella recentissima con Eimuntas Nekrošius, “Theatre Bridges”, 2017) e Sacha Piersanti (“Pagine in corpo”, Empirìa, 2015), con la collaborazione attiva di un gruppo di giovani attori del collettivo “Atto 21” e della performer Francesca Ferrari (Diffusione Arte Danza), presentano così all’Officina Pasolini la possibile e sempre fertile convivenza tra teatro e poesia.

Lo strumento scenico, grazie anche alla presenza dell’elemento musicale (dalla sinfonia all’elettronica), arriva allora a potenziare e prolungare l’impatto che la parola, le parole, soprattutto quelle di un poeta, hanno sull’ascoltatore. Da “Come un’allegoria” a “Res amissa”, in un’atmosfera i cui mutamenti non sono nient’altro che la vita, còlta nel suo svolgersi in quanto ricerca e conquista, scoperta e disincanto, “L’ora dell’alt” recupera e propone gran parte della produzione di Caproni, arricchendosi anche di testi e coreografie originali in un percorso multi-artistico e simbolico. Un viaggio iniziatico alla riscoperta dell’umanità che vuole ribadire la necessità del fatto artistico: corpo e parola, suono e gesto, immagine e respiro insieme. Ma soprattutto ultima arma, ancorché spuntata, contro la violenza della Storia.

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.


SINOSSI
È notte e non c’è un luogo che non sia un altrove. Abbandonata la comodità di una direzione, di un teatro che sia rappresentazione, maschera, quattro figure si ritrovano, frammenti di uno stesso Io, a fare i conti con la propria essenzialità. Chi è, cos’è quella Bestia che viene annunciata e, non vista, sconvolge gli animi di tutti? dov’è che si nasconde? E scovarla è davvero possibile? cosa significa in fondo cercarla? La caccia è aperta. Il tempo non può che fratturarsi, di fronte a una corsa che a forza di andare avanti torna necessariamente indietro.

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Novembre 2017, 20:28
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