Da Travaglio a Buffa, da Serra a Di Mare: è sul palcoscenico l’ultima sfida dei professionisti dell’informazione
di Marco Castoro
I divulgatori piacciono, lo si vede anche in tv. Piero e Alberto Angela su tutti. Ma anche Carlo Lucarelli, Andrea Purgatori, Mario Tozzi. A teatro invece vanno forte narratori come Federico Buffa - con le sue storie di sport in onda anche sull’on demand di Sky - Andrea Scanzi che ora si cimenta su Salvini “Il Cazzaro Verde”, ma in passato ha dato sfoggio delle sue performance sul palcoscenico come autore e interprete dello spettacolo “Gaber se fosse Gaber”. E tante altre rappresentazioni dedicate a De André, gli Eroi dello sport e la trasposizione del libro “Renzusconi”.
Ma anche alcuni direttori si sono fatti apprezzare sul palcoscenico e non solo davanti alle telecamere. Marco Travaglio del Fatto Quotidiano si è esibito negli anni con “Promemoria - Quindici anni di storia d’Italia”, un monologo del quale è stato autore e protagonista, con “Anestesia Totale”, “è Stato la Mafia”, “Perché no” e altri. Roberto Napoletano, attuale direttore del Quotidiano del Sud l’Altravoce dell’Italia, ha portato con successo sul palcoscenico “Il cigno nero e il cavaliere bianco. Diario italiano della grande crisi”, giornalismo verità raccontato come una sorta di thriller attraverso cinque quadri.
E non è escluso che torni a breve sul palcoscenico con “La Grande Balla”, il titolo dell’ultimo suo libro. Michele Serra si è esibito addirittura dialogando con una mucca. Umberto Broccoli in compagnia di Franco Battiato. Antonello Piroso si è prodotto in una cavalcata di eventi in 60 anni. Stefano Mannucci ha portato in scena i racconti e aneddoti di musica scritti nei suoi libri “Il suono del secolo” e “L’Italia suonata”. Massimo De Luca ha interpretato Niccolò Carosio in “Quasi gol”, rivalutando la figura del grande telecronista, accusato ingiustamente di espressioni razziste. Beppe Severgnini si è fatto accompagnare da una colonna sonora super (Talking Heads e Bruce Springsteen). Franco Di Mare è stato il protagonista di una pièce di teatro giornalismo di storie di guerra, come quella di “Amira”, una bambina uccisa da un cecchino a Sarajevo durante la guerra nella ex Jugoslavia. E le donne? Francesca Barra è stata tra le prime a esibirsi sul palco, più di 10 anni fa, con “Le storie di donne non ordinarie”, in cui raccontava vittime e carnefici delle mafie. Concita De Gregorio ha scritto “Mi sa che fuori è primavera”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2020, 11:55
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