Da Travaglio a Buffa, da Serra a Di Mare: è sul palcoscenico l’ultima sfida dei professionisti dell’informazione

Da Travaglio a Buffa, da Serra a Di Mare: è sul palcoscenico l’ultima sfida dei professionisti dell’informazione

di Marco Castoro
Giornalista è una sintesi, perché in realtà questa professione racchiude tante specializzazioni, spesso diverse tra loro e non sempre chi è bravo alla radio è bravo anche sulla carta stampata, o chi si distingue su internet va forte pure in tv. Tuttavia, il giornalista si sta sempre più evolvendo. Se i direttori dei giornali puntano sulla tv, al punto da diventare gli opinionisti più contesi dei talk, ecco che molti altri scelgono la via del teatro. Del monologo, del racconto. Il divulgatore del palcoscenico è un fenomeno in crescita, anche perché in tempi di crisi a un impresario conviene avere in cartellone chi sappia farsi ascoltare dal pubblico senza che si debba allestire una scenografia i cui costi fanno lievitare il budget. 

I divulgatori piacciono, lo si vede anche in tv. Piero e Alberto Angela su tutti. Ma anche Carlo Lucarelli, Andrea Purgatori, Mario Tozzi. A teatro invece vanno forte narratori come Federico Buffa - con le sue storie di sport in onda anche sull’on demand di Sky - Andrea Scanzi che ora si cimenta su Salvini “Il Cazzaro Verde”, ma in passato ha dato sfoggio delle sue performance sul palcoscenico come autore e interprete dello spettacolo “Gaber se fosse Gaber”. E tante altre rappresentazioni dedicate a De André, gli Eroi dello sport e la trasposizione del libro “Renzusconi”.
Ma anche alcuni direttori si sono fatti apprezzare sul palcoscenico e non solo davanti alle telecamere. Marco Travaglio del Fatto Quotidiano si è esibito negli anni con “Promemoria - Quindici anni di storia d’Italia”, un monologo del quale è stato autore e protagonista, con “Anestesia Totale”, “è Stato la Mafia”, “Perché no” e altri. Roberto Napoletano, attuale direttore del Quotidiano del Sud l’Altravoce dell’Italia, ha portato con successo sul palcoscenico “Il cigno nero e il cavaliere bianco. Diario italiano della grande crisi”, giornalismo verità raccontato come una sorta di thriller attraverso cinque quadri.

E non è escluso che torni a breve sul palcoscenico con “La Grande Balla”, il titolo dell’ultimo suo libro. Michele Serra si è esibito addirittura dialogando con una mucca. Umberto Broccoli in compagnia di Franco Battiato. Antonello Piroso si è prodotto in una cavalcata di eventi in 60 anni. Stefano Mannucci ha portato in scena i racconti e aneddoti di musica scritti nei suoi libri “Il suono del secolo” e “L’Italia suonata”. Massimo De Luca ha interpretato Niccolò Carosio in “Quasi gol”, rivalutando la figura del grande telecronista, accusato ingiustamente di espressioni razziste. Beppe Severgnini si è fatto accompagnare da una colonna sonora super (Talking Heads e Bruce Springsteen). Franco Di Mare è stato il protagonista di una pièce di teatro giornalismo di storie di guerra, come quella di “Amira”, una bambina uccisa da un cecchino a Sarajevo durante la guerra nella ex Jugoslavia. E le donne? Francesca Barra è stata tra le prime a esibirsi sul palco, più di 10 anni fa, con “Le storie di donne non ordinarie”, in cui raccontava vittime e carnefici delle mafie. Concita De Gregorio ha scritto “Mi sa che fuori è primavera”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2020, 11:55
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