Gibellina, tornano le Orestiadi per cacciare l'incubo del virus. Con un omaggio a Fellini

Gibellina, tornano le Orestiadi per cacciare l'incubo del virus. Con un omaggio a Fellini

di Totò Rizzo
Se un luogo simbolo di resilienza e di rinascita esiste, in Sicilia, questo è sicuramente Gibellina. Ferita profonda del terremoto del Belice nel ’68, rimarginata da un sindaco-intellettuale lungimirante come Ludovico Corrao che chiamò a ricostruirla e ad abbellirla urbanisti, architetti e artisti di fama internazionale (da Gregotti a Quaroni, a Samonà e poi, con le loro opere, Burri, Pomodoro, Cascella, Isgrò, Consagra, Paladino), anche adesso si fa baluardo di resistenza al virus che ha piegato ma non spezzato l’Italia. E così Gibellina non rinuncia – nel rispetto delle restrizioni sanitarie – al suo festival estivo, le Orestiadi, ormai uno degli appuntamenti storici di spettacolo in Italia, che anche quest’anno, per la trentanovesima edizione, ha deciso di celebrare.

«Lì dove nascono i sogni» è il titolo scelto significativamente per il 2020, come se dopo l’incubo della pandemia si volesse tornare a fare sogni belli, positivi, ottimistici, dettati dalla fantasia. Una visionarietà stimolata dal teatro ma ispirata quest’anno anche dal cinema come se le due arti si coalizzassero per un desiderio urgente di serenità e di bellezza.

Si parte il 17 luglio e si finisce l’8 agosto con un cartellone che Alfio Scuderi, direttore artistico del festival, definisce «straordinario perché ci guiderà verso una graduale quanto necessaria ripartenza della cultura e perché sarà soprattutto siciliano, grazie al coinvolgimento di molti artisti dell’Isola», alcuni dei quali noti a livello nazionale perché volti popolari del palcoscenico, del cinema, delle fiction televisive, da Alessio Vassallo (in queste settimane su Rai1 con «Il giovane Montalbano») a Fabrizio Ferracane (recentemente candidato al David come attore non protagonista per «Il traditore»  di Bellocchio), da Davide Enia a Vincenzo Pirrotta, a Francesco Scianna.

Al Baglio Di Stefano il 17 luglio l’inaugurazione con «Non si sogna mai a caso», un evento tra «parole, suoni e canzoni per rompere il silenzio» con Vincenzo Ferrera, le musiche di Dario Sulis e Diego Spitaleri e la partecipazione straordinaria di Niccolò Fabi con la sua chitarra e la sua voce. Altri appuntamenti di spicco, «Quel film sono io» tratto da «Ils ne sont pour rien dans mes larmes» di Olivia Rosenthal, un progetto di Umberto Cantone (che cura anche la traduzione e l’adattamento teatrale) e Alfio Scuderi con Alessio Vassallo, Filippo Luna, Aurora Falcone, Gaia Insenga, Silvia Aielli e Daniela Macaluso. E ancora, spazio a Leonardo Sciascia con un atto unico, «Gioco di società», e un racconto, «Un caso di coscienza», nella lettura scenica di Paolo Briguglia con le musiche eseguite dal vivo da Gianni Gebbia. Ferracane sarà invece protagonista di «Orapronobis», scritto e diretto da Rino Marino.

Gli appuntamenti ispirati alla Settima Arte sono anche nel segno di Federico Fellini, a cento anni dalla nascita: i sogni che trasferì sullo schermo saranno al centro di un incontro con Mario Sesti che precederà la proiezione di «Fellini fine mai», il documentario di Eugenio Cappuccio applaudito lo scorso anno alla Mostra del Cinema di Venezia. 
Il festival si conclude nel luogo-simbolo di Gibellina, il Cretto di Burri, il grande sudario bianco di cemento che l’artista umbro fece calare sulle rovine del vecchio paese distrutto dal sisma di 52 anni, squarciato solo da uno spettrale labirinto che delinea le vecchie strade: Davide Enia, Vincenzo Pirrotta e Gaspare Balsamo, attori-narratori di spicco, saranno in scena il 7 agosto per «I-sola, storie di mare e di terra»; l’8, per chiudere, si torna a Fellini con «Lì dove nascono i sogni: le donne, il circo, la musica, i sogni di Federico Fellini» con Francesco Scianna, Fabrizio Romano e Federica Aloisio, le musiche eseguite dal vivo da Roy Paci e Angelo Sicurella, la collaborazione artistica di Claudia Puglisi, evento inserito tra le celebrazioni ufficiali del centenario del genio romagnolo.


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Luglio 2020, 18:27
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