Se nella prima messa in scena c'erano Margherita Buy, Isabella Ferrari, Valeria Milillo e Marina Massironi, a giocare nel doppio ruolo di mogli-madri-amanti negli anni '60 e delle figlie 40 anni dopo, oggi ci sono attrici più giovani: Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua, dirette dall'esordiente Paola Rota.
Scritto, diretto e interpretato da donne, Due partite è il progetto perfetto a cui affibbiare l'etichetta al femminile, un'arma a doppio taglio: «Ci si stupisce sempre quando a essere protagoniste sono le donne – si ribella Paola Minaccioni - ma riflettiamo sul fatto che se sono quattro uomini a parlare, si dà per scontato che parlino all'umanità, se sono quattro donne si dice che parlano solo alle donne!».
Sul palco le quattro danno voce e corpo ad altrettante declinazioni del femminile: da Minaccioni, la moglie più rassegnata negli anni '60 a Guzzanti, la più insofferente alla gabbia del matrimonio borghese. «La sensazione - conclude Rota - è che negli anni '60 queste donne fossero meno libere ma anche meno sole».
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Novembre 2015, 11:15
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