RomaEuropa Festival: in anticipo e all'aperto, al via con Sasha Waltz e poi Dessner e Labéque

RomaEuropa Festival: in anticipo e all'aperto, al via con Sasha Waltz e poi Dessner e Labèque

di Simona Antonucci
Dal 18 settembre al 15 novembre il RomaEuropa Festival andrà in scena con un nuovo programma, rimodulato sul distanziamento in scena e in sala. E un nuovo titolo: Un contatto, un gesto per il presente”.
 
 


«Ci siamo impegnati a confermare tutti i lavoratori previsti per la trentacinquesima edizione senza fare ricorso alla cassa integrazione», spiega il direttore generale Fabrizio Grifasi, «e a mantenere saldi gli impegni produttivi con gli artisti spostando al Ref21 alcune produzioni non compatibili con le limitazioni di quest’anno. Abbiamo mantenuto lo stesso numero di rappresentazioni originariamente in programma con una riduzione degli eventi del 10 per cento e faremo fronte a una sensibile riduzione delle capienze degli spazi con una perdita di 40.000 posti in vendita. Nonostante questo, abbiamo optato per una politica di riduzione dei prezzi dei biglietti per tutti gli spettacoli con l’intenzione di garantire una maggiore accessibilità e possibilità di condivisione». 

L'inaugurazione è affidata a una creazione speciale di Sasha Waltz con i suoi danzatori in uno spettacolo pensato sul distanziamento e la pandemia, nella Cavea dell'Auditorium Parco della Musica, a cui seguiranno, nello stesso spazio all'aperto, il concerto monografico di Bryce Dessner con Katia e Marielle Labèque e il Parco della Musica Contemporanea Ensemble, le tecnologie sonore di Robert Henke, le celebrazioni di Wim Mertens e uno speciale Ascanio Celestini insieme al PMCE e Tonino Battista per la riscrittura di testo e musica di “Pierino e il Lupo” di Prokof’ev e della “Pulcinella” di Stravinskij.

«Riaffermiamo con forza, anche in una situazione di ridotta mobilità transnazionale», aggiunge il direttore Grifasi, «la nostra vocazione internazionale con due spettacoli di Bashar Murkus e il Khashabi Theatre di Haifa, Elli Papakonstantinou e l'OCD Ensemble, Azkona & Toloza, due spettacoli di Arkadi Zaides, Kat Válastur, Ersan Mondtag/NTGent, Viktor Černicky, Iris Karayan, Joy Alpuerto Ritter, Pianohooligan con Silesian String Quartet, tutti per la prima volta al RomaEuropa».

Quest'anno la rassegna torna anche nel magnifico piazzale di Villa Medici, dove il festival è nato 35 anni fa, con una serie di lectures "Dialoghi sulla paura" di Sandro Veronesi, Alessandro Piperno, Michela Murgia, Melania Mazzucco e Edoardo Albinati curati da Francesco Siciliano e Francesca d’Aloja.


Confermate tutte le sezioni: Anni Luce a cura di Maura Teofili, Dancing Days a cura di Francesca Manica, Digitalive a cura di Federica Patti, Kids & Family a cura di Stefania Lo Giudice.

L'attenzione alla scena italiana si articola con Filippo Andreatta/OHT, presente con due creazioni, Anagoor, Virgilio Sieni, Enzo Cosimi, Frosini/Timpano, Muta Imago/Alvin Curran, Bartolini/Baronio, Andrea Belfi, Quayola, Stefano Pilia e Massimo Pupillo, Fabrizio Ottaviucci, Fabiana Iacozzilli, la Compagnia Quattrox4, il Teatro del Carretto, Simona Bertozzi, senza dimenticare le nuove proposte con Luna Cenere, Masako Matsushita, Camilla Brison, Francesco Alberici, il doppio progetto di Martina Badiluzzi, le compagnie Dromosofici e Locomoctavia, TeatroViola, Lorem, Collettivo Mine, Matteo Marchesi, i vincitori delle call Opera 4.0, Sounds of Silences, Vivo D’arte e DNA Appunti Coreografici e il focus sulla nuova drammaturgia con il progetto Situazione Drammatica a cura di Tindaro Granata con Caroline Baglioni (vincitrice Biennale College Teatro 2019 – Autori Under40), Tatjana Motta (vincitrice Premio Riccione per il Teatro 2019) e Fabio Pisano (vincitore Premio Hystrio, Scritture di Scena 2019).


«Assieme», aggiunge Grifasi, «compongono quello spirito multidisciplinare che da sempre anima il REf e che attraverso le opere degli artisti vuole restituire una visione e un racconto originale del nostro presente con un forte rinnovamento generazionale che attraversa l’intero programma 2020: circa il 70% sono qui per la prima volta».

Confermati tutti gli spazi che in 35 anni di storia hanno collaborato con RomaEuropa: dall’Auditorium Parco della Musica ai Teatro Argentina e India, dal Mattatoio di Testaccio al Teatro Vascello, dal MAXXI (per i suoi dieci anni di attività) a Villa Medici «ma la nostra agorà», continua il direttore, «si estenderà anche negli spazi virtuali del web con progetti speciali ad hoc come lo streaming live dell’edizione “quarantena” dei Complete Works / Table Top Shakespeare di Forced Entertainment che si svilupperà durante tutte le nove settimane del REf presentando live tutti i 36 testi del Bardo, oltre alle opere di Myriam Bleu & LaTurbo Avedon, Alexander Whitley, Mara Oscar Cassiani e il nuovo percorso di contenuti settimanali on line».

«Il REf2020», conclude Grifasi,  «sarà ancora come lo avete sempre conosciuto: un momento di condivisione, di dialogo, di scoperta con cura e responsabilità.
Un “contatto”, un gesto per il presente».

Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Luglio 2020, 16:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA