Cirque du Soleil: in scena la meraviglia e il sogno di Kurios. Prima europea a Londra, poi Roma e Milano

Cirque du Soleil: in scena la meraviglia e il sogno di Kurios. Prima europea a Londra, poi Roma e Milano

di Rita Vecchio

LONDRA - Royal Albert Hall

Il mondo si capovolge e l’immaginario va in scena, in bilico tra realtà e sogno, tra ciò che è e ciò che potrebbe essere. E’ una questione di prospettiva la visione di chi ha la fortuna di assistere al ritorno del Cirque du Soleil. La prima europea con “Kurios – Cabinet of Curiosities" a Londra, alla Royal Albert Hall, dove resterà per  due mesi, anticipando l’arrivo in Italia. A marzo a Roma (Tor di Quinto dal 22 marzo al 29 aprile), e a maggio a Milano (Piazzale Cuoco dal 10 maggio al 25 giugno), questa volta non in teatro ma nello chapiteau a righe gialle e blu, alto 20 metri e con una capienza di 2600 posti, luogo naturale che per antonomasia è appunto il tendone da circo. E’ la ripartenza dopo lo stop per bancarotta assistita causa Covid, quando il Cirque nel 2020, passando dall’introito di più di un miliardo di dollari a zero, fu costretto a interrompere 44 spettacoli e a licenziare 4600 persone, ovvero il 95 per cento dei suoi operatori, tra artisti, macchinisti, tecnici. A far rinascere il Cirque che nella sua storia ha portato 200 milioni di spettatori in più di 450 città in oltre 60 paesi in sei continenti e che oggi conta 10 spettacoli in tour e 9 in residency, è stato il gruppo di investitori del Catalyst Capital, tant’è che a Montreal, patria del Cirque, è in lavorazione il nuovo spettacolo Echo che debutterà in Canada il 20 aprile. 

 

STUPORE E MERAVIGLIA

«É uno show che resta contemporaneo nonostante la sua storia grazie all’opportunità che offre a chi lo guarda di continuare ad esplorare, di meravigliarsi, di rimanere curioso», racconta tra le logge della Royal Albert Hall Rachel Lancaster, da tredici anni alla direzione artistica del Cirque, all’indomani della standing ovation per la prima londinese. «E forse oggi, dopo quello che abbiamo passato, lo show permette di evadere dalla realtà chi ha voglia di sognare ancora». Anni difficili, sottolinea Lancaster. «Durante il lockdown i nostri artisti hanno continuato ad allenarsi nei parchi, a casa e in videochiamata per restare in forma, per non perdere elasticità e per mantenere vivo il senso del gruppo.

C’è da dire che la pandemia, ancora di più per questi artisti abituati a stare in tour 52 settimane all'anno portandosi dietro le famiglie e a non avere una casa propria, è stata uno shock».

KURIOS 

Scritto e diretto da Michel Laprise - per la 35esima produzione del Cirque du Soleil dal 1984 - sono due ore di spettacolo. Momenti estranianti dalla realtà e declinate in tredici cornici di altrettanti quadri, quindici se si considerano gli extra scenam che accompagnano gli spettatori all’entrata, tra un calice di bollicine, una vaschetta di pop corn e una coppetta di gelato. Sul palco si avvicendano 54 artisti di 17 nazionalità diverse (l’intero staff di Kurios conta 130 persone), per un costo che ammonta a quindici milioni di euro. La tournée (originariamente doveva essere nel 2021 con lo spettacolo “Totem”), cavalca l’idea dello steampunk, tra anacronismo e tecnologia per raccontare la storia ambientata nel XX secolo di uno scienziato, The Seeker ("Il cercatore" interpretato da Anton Valen), che crede in un mondo in cui tutto è possibile, insieme a una serie di personaggi tra cui Mr. Microcosmos e la sua mente inconscia, Mademoiselle Lili (interpretata da una delle donne più piccole del mondo Rima Hadchiti, alta 1 metro per 18 kg). 

MACCHINA PERFETTA

La meraviglia, appunto. Ma non è solo il circo delle meraviglie. E’ uno spettacolo unico, dove armonia e cromaticità sono lo scheletro di un impianto scenico spettacolare. Una mano gigante staziona sul palco, acrobati volteggiano in aria, una pila di sedie unisce cielo e terra, un treno a vapore si aggira nel cerchio disegnato nello spazio scenico con 426 oggetti presenti, insieme all'ensemble di musicisti (archi, percussione e voce), atti comici, banquine e contorsionisti. Un mondo capovolto, biciclette che volano, grammofoni a tromba che corrono sul confine tra palco e pubblico che non è solo mero spettatore. Il Cirque du Soleil è una macchina perfetta. Nella magnificenza, prima ancora che nei numeri. Spettacolari. E chissà se la Rai e Amadeus, per il prossimo Festival di Sanremo, non abbiano già in mente di invitarli. Sarebbe anticipare al pubblico italiano quell'incanto (imperdibile) che arriverà nei prossimi mesi anche in Italia. 


Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Gennaio 2023, 21:36
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