Carla Fracci, la stella del Bolshoi Jacopo Tissi: «Ci ha insegnato il sacrificio per diventare dei grandi»

Carla Fracci, la stella del Bolshoi Jacopo Tissi: «Ci ha insegnato il sacrificio per diventare dei grandi»

di Ferruccio Gattuso

Orgoglio tutto italiano in terra di Russia. Jacopo Tissi, figlio di Landriano nel pavese, è il primo italiano a diventare ballerino principale al Teatro Bolshoi di Mosca: a notarlo Makhar Vaziev, oggi Direttore del corpo di ballo del mitico teatro russo. Diplomato alla Scuola di ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala, oggi Tissi è considerato un fuoriclasse, il vero “erede di Roberto Bolle”. Non si può non chiedere a questo ambasciatore della danza nel mondo quale siano i suoi sentimenti di fronte alla notizia della scomparsa di Carla Fracci.

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Cosa ha rappresentato per lei Carla Fracci?
«Per me, ma per tutti i ballerini nel mondo, Carla Fracci ha rappresentato un’insuperabile ambasciatrice del nostro mondo. Ha potuto farlo grazie a uno stile e a un carisma unici. Ha difeso la nostra categoria ad alta voce anche in questa stagione difficile del Covid, nel quale la danza e il teatro hanno sofferto».


Una sua qualità che ha potuto apprezzare?
«La sua capacità di dare tanto ai colleghi, a chiunque lavorasse con lei».


Ebbe modo di conoscerla?
«Certo.

Il mio primo incontro fu quando ero bambino, e muovevo i primi passi di danza in Accademia. Son sempre rimasto in qualche modo in contatto durante il mio percorso artistico. Non dimenticherò mai le sue parole di supporto e di stima quando tornai col Bolshoi alla Scala nel Bayadère nel 2018».


Carla Fracci fu la prima grande stella a divulgare la danza in tv. Lei più volte ha raccontato come si innamorò della danza guardandola in tv.
«Il mondo cambia velocemente: oggi, oltre alla tv, ci sono i social, c’è Internet, qualsiasi cosa che possa divulgare la danza è un plus».


Oltre al talento, cosa serve per diventare un grande ballerino come lo è lei e era Carla Fracci?
«Il sacrificio. Sapere che la tua vita e la danza sono la stessa cosa. Abbandonarsi completamente alla danza. Avere la volontà di entrare in sala prove ogni giorno e dare di più».


Il suo prossimo impegno?
«La leggenda dell’amore di Yuri Grigorovic, da domenica qui al Bolshoi».
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Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Maggio 2021, 16:47
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