Barbara De Rossi e Gianfranco Jannuzzo in "Il padre della Sposa": «Duro per noi genitori vedere i figli "volare via»

Al teatro Manzoni da stasera fino al 12 febbraio

Barbara De Rossi e Gianfranco Jannuzzo in "Il padre della Sposa": «Duro per noi genitori vedere i figli "volare via»

di Ferruccio Gattuso

La figlia si sposa, il padre soffre le pene dell'inferno per il distacco, la moglie gestisce il dramma. Il tutto, se non si è il papà, sorridendo. La storia de Il padre della Sposa è un classico, non solo del cinema ma della nostra vita di umani. Per il papà la figlia sarà sempre la mia bambina, e dunque non stupisce il successo riscosso da due film uno del 1950, con il grande Spencer Tracy, uno del 1991 con l'ottimo Steve Martin e la sua rinascita teatrale, in arrivo al Teatro Manzoni da questa sera al 12 febbraio, in debutto nazionale con la regia di Gianluca Guidi. A vestire i panni del papà in ansia Gianfranco Jannuzzo, a fargli da moglie saggia e complice della figlia Barbara De Rossi, nel ruolo della futura sposa il viso angelicato di Martina Difonte. Il tutto, trasportato dagli Usa in Italia perché per una storia così non esiste geografia. Commedia, finalmente, per Barbara De Rossi, attrice a tutto tondo che per anni, però, si è cimentata in drammi: La mia vita cambiò per caso rivela l'attrice quando incontrai Carlo Vanzina, che mi coinvolse nella fiction comica Un ciclone in famiglia, accanto a professionisti della risata come Carlo Buccirosso e Massimo Boldi.

Da quel giorno smisero di definirmi la regina delle lacrime, e io capii ancora una volta come il mestiere di attrice è fatto di incontri apparentemente casuali».


Il centro di gravità della storia - scritta da una sceneggiatrice della Hollywood d'oro, Caroline Francke è però lui: papà Giovanni, un dentista benestante, scosso dall'addio della figlia. «Dura per noi genitori scarificarci per i figli, educarli, sperare di farne donne e uomini retti, e poi vederli volare via spiega Jannuzzo Una storia così semplice viene trattata con una scrittura arguta e una grazia che per noi attori è un assoluto godimento. E a tutto ciò va aggiunta la regia di Guidi, uno che, da attore, sa maneggiare i colleghi».
Anche Jannuzzo si gode il sapore della commedia: «Vengo dalla scuola di Gigi Proietti, che ci insegnava ad approcciare dramma e commedia allo stesso modo chiosa l'attore In carriera ho fatto Pirandello e Shakespeare, ma penso che ora il pubblico senta la necessità di una certa leggerezza. Divertire il pubblico, per noi attori, è come una droga».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Gennaio 2023, 08:46
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