Antonio Giuliani: «Allenarsi al sorriso è il rimedio al logorio della vita moderna»
di Simona Santanocita
Verso cosa è più sensibile?
«I bambini, che soffrano o meno. Un bambino triste, o che piange perché deluso, mi colpisce profondamente».
Una sua mania?
«Quella che accomuna tutti noi, guardare nei momenti di noia il cellulare, e me ne rammarico. Meglio quattro chiacchiere col vicino di fila».
Lei è romano, i romani sono razzisti?
«Ma no. A casa abbiamo il divano letto, mai aperto. Lo abbiamo comprato perché ‘n sia mai dovesse venì qualcuno».
Il fenomeno dell’immigrazione
«Finora non si è stati in grado di far fronte alle necessità del popolo, quindi ancor meno a quelle altrui».
Il rispetto della nostra cultura
«Non esiste togliere il crocifisso; o bandire il maiale dalle mense scolastiche. Il cattolicesimo è anche sinonimo di cultura: pure per noi il maiale è sacro, io quando vado ad Ariccia e vedo er panino co a porchetta me ‘nginocchio».
È vero che voleva fare il calciatore professionista?
«Ho avuto la mia occasione nella Primavera dell’Ascoli; ma ho rinunciato perché non ero emotivamente pronto».
Il sogno nel cassetto
«Allenare una squadra di calcio di bambini fra i 6 e gli 8 anni».
Cosa farà dopo questo spettacolo?
«Continuerò a lavorare gratuitamente al Puff come direttore artistico. Francesco Fiorini, in cambio mi ha lasciato un giorno libero per offrire un corso gratuito ai ragazzi, volto a concorrere al primo premio Lando Fiorini per il teatro».
Antonio Giuliani in Insensibile, dal 12 al 17/02, Teatro Olimpico, Piazza Gentile da Fabriano 17, Roma, biglietti 15,50-34 euro, 063265991
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Febbraio 2019, 00:10
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