Torna quindi come Donna Anna in “Don Giovanni” diretto da Daniel Barenboim il 7 dicembre 2011, come Mimì ne “La Bohème” diretta da Daniele Rustioni nel 2012, Giovanna d'Arco per il 7 dicembre 2015 diretta da Riccardo Chailly e come Violetta ne “La traviata” diretta da Nello Santi nel 2017. Universalmente riconosciuta come il soprano di riferimento dei nostri anni, ha interpretato un vastissimo repertorio in tutti i teatri del mondo con i direttori e i registi più prestigiosi. Ha recentemente interpretato Tosca al Metropolitan e a Monaco.
Il tenore Francesco Meli, è al terzo 7 dicembre (secondo con Riccardo Chailly): dopo il debutto scaligero nei “Dialogues des Carmélites” di Poulenc nel 2004, torna come Cassio nella ripresa dell'Otello diretto da Muti e come Arbace nell'Idomeneo inaugurale della Stagione 2005/2006, diretto da Daniel Harding.
Negli anni seguenti è Don Ottavio nel “Don Giovanni” (Dudamel 2006), Leicester in “Maria Stuarda” (Fogliani 2008), Cantante italiano nel “Rosenkavalier” (Jordan 2011). La parte di Cavaradossi è il suo primo Puccini alla Scala, dove ha già interpretato sei parti verdiane: “Otello” (Cassio), “Giovanna d'Arco” (7 dicembre 2015), “I due Foscari”, “Don Carlo”, “La traviata”, “Ernani” cui si aggiunge la “Messa da Requiem”, diretta da Riccardo Chailly. Nella Stagione che si apre tornerà come Manrico ne “Il trovatore”, Alfredo ne “La traviata” e Enzo ne “La Gioconda” con la regia dello stesso Livermore.
Secondo 7 dicembre per Luca Salsi dopo “Andrea Chénier” con Riccardo Chailly nel 2017.
Baritono tra i più affermati a livello internazionale, Salsi ha conquistato il pubblico scaligero anche nel recente “Ernani” e nel corso della Stagione 2019/2020 tornerà come Renato in “Un ballo in maschera” e Barnaba ne “La Gioconda”.
Tra i successi più recenti proprio il barone Scarpia in “Tosca” all'Opéra Bastille oltre al Conte di Luna accanto ad Anna Netrebko all'Arena di Verona e Simone in “Simon Boccanegra a Salisburgo la scorsa estate con la direzione di Valery Gergiev. I prossimi impegni includono il ruolo del titolo in “Falstaff” a Piacenza, Modena e Reggio Emilia, Amonasro in «Aida» a Zurigo e “Rigoletto” alla Fenice di Venezia.
In un'opera come “Tosca” non esistono ruoli secondari, occorrono artisti di talento e qualità vocali e sceniche anche nelle parti più brevi. La Scala presenta il Sagrestano di Alfonso Antoniozzi, un basso buffo già leggendario nel repertorio rossiniano (alla Scala ha cantato tra l'altro ne “Il turco in Italia” e “Il barbiere di Siviglia” con Riccardo Chailly ma anche nell'Elisir d'amore diretto da Zanetti e ne “L'italiana in Algeri” diretta da Rovaris, ed è stato Melitone ne “La forza del destino” diretta da Muti).
Spoletta è Carlo Bosi, una presenza costante delle stagioni scaligere fin dal 1995, che il maestro Chailly ha voluto accanto a sé in molte recenti produzioni: oltre a “Turandot” e “La fanciulla del West”, due 7 dicembre con “Madama Butterfly” e “Andrea Chénier”. Completano il cast Vladimir Sazdovski come Angelotti, Giulio Mastrototaro come Sciarrone e Toni Nezic, allievo solista dell'Accademia Teatro alla Scala, come carceriere.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Dicembre 2019, 22:44
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