Firma così per la prima volta anche la regia di un'opera del drammaturgo inglese, oltre ad interpretarne il tirannico protagonista. Lontano dalle rappresentazioni classiche, compresa quella di papà Vittorio per Ronconi del 1968, l'artista sceglie di dar vita ad un personaggio non più gobbo e raggomitolato su se stesso, ma statuario, imponente, addirittura mastodontico.
Oggi, finalmente, ha trovato la chiave di lettura più adatta alla propria sensibilità, «mantenendo l'assoluta fedeltà all'originale per utilizzare un linguaggio comunemente parlato che permetterà di recitare in maniera che Shakespeare torni a parlare alla gente, come era in origine».
Il confronto con un classico rappresenta una sfida e rivela una visione dall'alto inquietante e mozzafiato al tempo stesso: una prospettiva inedita, insomma, molto lontana dalla presenza paterna.
DOVE, COME, QUANDO Fino al 6/04, ore 21, gio. e dom.ore 17, sb. ore 19, 12-17 euro, largo di Torre Argentina 52, infoline 06684000311
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Marzo 2014, 10:11
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